Assistenza gratuita psicologica, medica e legale. È quanto l’associazione di promozione sociale Sarah offre alla 19enne che il 23 novembre scorso è stata vittima di violenza sessuale da un 41enne nei pressi della stazione ferroviaria (leggi qui).

“Appena appresa la notizia abbiamo offerto la piena disponibilità con le professioniste presenti all’interno della nostra compagine sociale”, spiega Michela Lopolito (nella foto al centro), presidente dell’associazione. Alla giovane avvocatessa abbiamo chiesto quali sono i primi passi da compiere dopo un’esperienza così traumatica. “È necessaria innanzitutto una consulenza psicologica per capire quanto l’accaduto abbia segnato la vittima, che in questo caso è anche molto giovane”, ha spiegato Michela Lopolito. “Bisogna intraprendere un percorso che aiuti la ragazza a superare lo spiacevolissimo evento. Parallelamente potrebbe essere utile un consulto medico. E certamente occorre il supporto legale”.

L’episodio è avvenuto due giorni prima della giornata contro la violenza sulle donne. Una coincidenza che fa riflettere. “La sensibilizzazione è importante, fondamentale”, ha commentato  la presidente di Sarah. “È chiaro che da sola non può bastare, quindi è necessario che si crei una rete su tutti i fronti che coinvolga forze dell’ordine, magistratura, medici, avvocati, consulenti, società civile, associazioni. In alcuni casi anche una segnalazione può risultare determinante affinché si prevengano episodi di questo tipo”.

La giovane vittima ha avuto il coraggio di denunciare. “In genere la denuncia scatta dopo un percorso psicologico, quindi la ragazza ha avuto molto coraggio e probabilmente è stata supportata anche dalla famiglia, a cui avrà raccontato l’accaduto. È molto importante denunciare, affinché chi ha usato violenza non resti impunito”, ha sottolineato Michela Lopolito.

Il numero rosa dell’associazione Sarah è 339.4875118, disponibile h24 per tutte le donne che hanno bisogno di aiuto.

Sulla vicenda è intervenuta anche la sezione locale della Fidapa: “Riteniamo che in questo momento in cui ogni parola o gesto può sembrare strumentale e banale  la cosa migliore sia fare silenzio, per rispettare il dolore della vittima e non ostacolare il corso della giustizia! Questo non ci impedisce di chiedere agli organi preposti di porre in atto, quanto prima, tutte le strategie volte a migliorare la sicurezza dei cittadini eliminando  le criticità che in città, purtroppo, non mancano”.