Ci giunge in redazione e pubblichiamo integralmente il ricordo di Francesco Ventura, noto come “Ciccille du Cerrigghie”, del presidente della Confcommercio biscegliese Leo Carriera.

“Ci sono personaggi che sono talmente connotati nel vissuto storico di una collettività che sembrano essere lì, dove tutti sappiamo che stanno, da sempre. Era così per Francesco Ventura che è nome diffuso nella nostra città ma che diventa unico e specifico se ci riferiamo a Ciccille du Cerrigghie, decano dei ristoratori biscegliesi e titolare di un esercizio che può essere assunto a pieno titolo tra i luoghi simbolo della ristorazione a Bisceglie. Il locale nasce come candène nel 1864 e l’odore del vino ha così impregnato, nel tempo, i muri del locale che, sia pur rimodernato senza stravolgimenti, non ne ha perso la connotazione. Ancora oggi, quando si passa da Via Cardinale Dell’Olio, la vie de la Chiesa Grenne, l’olfatto percepisce la presenza del locale appena ci si trova nei pressi. Del resto l’ubicazione era da ritenersi strategica: a due passi dalla Cattedrale, i viandanti entravano più volentieri per ristorarsi con un buon bicchiere, prima di riprendere il cammino. Alla semplice mescita, però, nel tempo, si era aggiunta una piccola ristorazione, senza grande varietà nel menu: piccolo antipasto di olive coratine in salamoia e qualche verdura sott’olio di produzione della casa, così come lo erano le strasceneite rigorosamente fatti a mano dalla moglie Angela, nonché rigorosamente conditi con ragù di carne e abbondante formaggio romano e, poi, le immancabili brasciole, spesso di carne di cavallo, cucinate cu feile, cioè confezionati ben stretti con filo doppio il cui groviglio creava qualche problema al momento di mangiarle. Insomma, se si voleva gustare il cibo tipico della nostra città bisognava andare da Ciccillo. E la gente ci andava: i residenti, ma anche i tanti forestieri che conoscevano per fama il locale e nella loro visita della città lo includevano tra le proprie tappe. Negli anni ’60, poi, anni d’oro per le compagnie di giro che passavano per il Politeama, il dopo spettacolo finiva immancabilmente da Ciccillo e l’allegria regnava costantemente nel locale. Oggi Ciccillo ci ha lasciati ed è come se una piccola pagina della storia biscegliese sia giunta al suo epilogo. Ci auguriamo che, in qualche modo, l’attività possa proseguire. Noi siamo certi che, continuando a passare per la via de la Chiesa Grenne, oltre all’olfatto, percepiremo la presenza di Ciccillo sulla porta del suo locale. Noi di Confcommercio salutiamo, dunque, in Ciccillo un pezzo della storia del commercio a Bisceglie ed alla sua famiglia, pur provata dal dolore umano, diciamo di essere orgogliosa di aver avuto per guida un uomo così significativo”.