La processionaria del pino infesta il cimitero comunale di Bisceglie. Le foto in questo articolo sono state scattate solo pochi giorni fa e testimoniano la presenza di un gruppo di larve del lepidottero, intente ad attraversare le lapidi, mentre si muovono nella loro consueta disposizione a fila indiana.

La processionaria del pino è un insetto particolarmente insidioso nel suo stadio larvale, i bruchi presentano infatti un pelo altamente urticante sia per l’uomo che per molte specie di animali. Il contatto con la peluria della larva della processionaria può causare anche gravi reazioni infiammatorie per l’uomo, per i cani il contatto con l’insetto può risultare invalidante o addirittura mortale. Altro pericolo legato al lepidottero è quello della dispersione nell’aria dei peli che ricoprono il bruco. In giornate particolarmente ventose il pelo tende a staccarsi dalla processionaria e può essere quindi inalato anche dagli esseri umani causando attacchi di asma nei soggetti più sensibili.

La presenza della processionaria non è certo una novità in questo periodo, negli anni passati avevamo già affrontato l’argomento soffermandoci su via Di Vittorio (leggi qui).

Quest’anno possiamo testimoniare un chiaro miglioramento della situazione proprio in via Di Vittorio, i pini sono stati puntualmente potati e non sembra esserci la presenza di nidi o di larve della processionaria del pino. Spostandosi però solo di pochi metri più avanti, in via della Libertà, abbiamo trovato due nidi di thaumetopoea pityocampa, qui le alberature sembrano essere state potate solo in parte. Scendendo verso la litoranea su via della Libertà i pini sulla destra della carreggiata sono chiaramente potate mentre quelle a sinistra presentano ancora una folta chioma che, come testimoniato anche dalla foto qui di fianco, ospita alle volte un nido della processionaria del pino.

La lotta alla processionaria del pino è un obbligo sancito dalla legge, il comune di Bisceglie ha assicurato un contratto di manutenzione ordinaria del verde pubblico ma nonostante gli interventi il pericoloso lepidottero è ancora presente.