Saranno sette le persone sottoposte a processo dal Tribunale Monocratico di Lecce il prossimo 6 luglio per i lavori edilizi eseguiti a Masseria San Felice. I reati contestati agli imputati sono quelli di “lottizzazione abusiva e violazione del codice dei Beni culturali e del paesaggio”. Tra gli indagati risultano esserci anche due funzionari del comune di Bisceglie che, secondo l’accusa, avrebbero “rilasciato in maniera irregolare un permesso a costruire e un accertamento di conformità per favorire l’avvio dell’attività ricettiva del resort”.

L’abuso edilizio contestato all’ex pm di Trani Antonio Savasta, in concorso con i suoi famigliari, tecnici e funzionari pubblici del comune di Bisceglie riguarda la trasformazione di un edificio identificato come: “immobile di interesse storico, ambientale e paesaggistico, sul quale vigeva divieto assoluto di nuove costruzioni, demolizioni e trasformazione, in una struttura turistico alberghiera”.

In particolare, sempre secondo l’accusa, con la compiacenza di impiegati pubblici “un’area verde sarebbe stata trasformata in una zona spianata con breccia per uso parcheggio, realizzando una tettoia di oltre 200 metri quadri al posto di un gazebo, oltre a pavimentazione non autorizzata, costruzione di muretti in cemento armato, sala ristorante, bagni e cucine”.

I fatti contestati risalgono agli anni tra il 2010 e il 2013, il procedimento penale ha avuto origine da un esposto presentato da un imprenditore ex socio del pm Savasta.