Kasi, il bimbo indiano di 3 anni caduto nel pentolone di acqua bollente quando ne aveva uno, ha subìto il primo di una serie di interventi chirurgici per migliorare la postura, per staccare il collo dal volto e per iniziare a scongiurare una serie di forti e irreparabili conseguenze che le ustioni gli avrebbero arrecato.

“Ci sono volute tre ore di intervento”, scrive sulla personale pagina Facebook la pediatra biscegliese Pierangela Rana che ha visitato di persone settimane fa il piccolo Kasi, “Sembra che sia andato tutto per il meglio, per adesso. Prepariamoci a tutta una serie di interventi che riporteranno Kasi a essere un bambino che gioca, si muove e mangia come tutti gli altri”.

La dottoressa Rana ha avviato da settimane una raccolta fondi on line mettendo all’asta oggetti, stoffe, monili e manufatti indiani. L’intero ricavato è servito e ancora servirà a garantire il pagamento degli interventi chirurgici del piccolo Kasi. La sanità pubblica indiana, infatti, avrebbe provveduto a effettuare tali operazioni tra cinque anni quando i danni sarebbero ormai stati irrimediabili.

“Grazie a tutti coloro che ci hanno creduto. Kasi ha lasciato la terapia intensiva ed è stato trasferito nella sua stanza in reparto. Che sia davvero un nuovo anno migliore, di benessere e di pace, per tutti i bambini del mondo!”, dichiara Pierangela Rana, attiva socia della fondazione Childcare Worldwide che dalla sua costituzione ha a cuore le sorti dei piccoli in stato di povertà e malattia.

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