“Apprendiamo con stupore e sgomento che in un terreno adiacente alla ferrovia e a pochi metri dalle nostre case, è in corso di realizzazione una piattaforma con installazione di antenna di un gestore telefonico.  Apprendiamo, altresì, che il progetto ha acquisito tutte le autorizzazioni comunali e regionali. In dettaglio, è stato rilasciato il parere favorevole dell’urbanistica, dell’Arpa e della commissione paesaggistica”. Comincia con queste parole la lettera inviata alla redazione di Bisceglie24 dai residenti della zona 167.

Rimaniamo stupefatti nel constatare come le tutte le istituzioni abbiano potuto autorizzare uno scempio simile, mettendo al primo posto le ragioni di due privati e cioè del proprietario del terreno che intascherà denaro dall’affitto dello spazio e del gestore telefonico che, ampliando la propria ricezione, potrà incrementare i propri profitti. Gli uffici scrivono che trattasi di opera di pubblica utilità. Si, ma a danno dello stesso interesse pubblico che, come da Costituzione italiana (quasi sempre ignorata), obbliga le istituzioni a tutelare la salute dei cittadini e a non abbruttire il paesaggio. Per le istituzioni – prosegue la nota dei residenti – l’interesse di pochi prevale sull’interesse collettivo. Un’antenna vicino alle abitazioni è brutta e dannosa e non ci convinceranno del contrario le corpose relazioni a supporto del progetto. Noi residenti siamo indignati. Ci hanno messo dinanzi al fatto compiuto senza coinvolgerci nella decisione, senza prestare un minimo di attenzione a chi ogni giorno guarderà quella antenna e non saprà cosa dire ai propri figli in quanto impotente rispetto alla voracità di denaro di questa società che sembra non accontentarsi mai. E diciamo a quel privato che ha acconsentito a quella realizzazione di ripensarci per il bene del territorio, rinunciando a quel canone di affitto. Avrà fatto una buona azione per la propria comunità. E diciamo al gestore che a noi di avere una tacca in più non interessa proprio. E infine diciamo alle nostre istituzioni che devono essere attente nel prendere le decisioni quando si ragiona con parole come salute, ambiente e territorio”.

“Faremo tutto ciò che prevede la normativa per cercare di fermare questo ennesimo sfregio alla comunità e se non ci riusciremo, chiederemo agli artefici di questo scempio di venire a spiegare ai nostri figli le becere motivazioni che hanno indotto a piazzare un’antenna proprio su quel sito, a pochi metri dalle nostre case. Siamo certi – conclude la nota – che i nostri bambini non capiranno una scelta simile, ma, invece, saranno in grado di spiegare loro il concetto di futuro.