Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo una nota firmata da don Gaetano Corvasce, parroco della chiesa di san Pietro, a margine dell’incendio occorso a un’auto nella notte tra giovedì e venerdì nel quartiere.

“Cosa desideri per il nuovo anno? Cosa desideri alla fine dell’anno giubilare della nostra comunità parrocchiale?
Potrebbero essere queste le domande che ci potremmo porre in questo periodo.
Facciamo tali domande nel giorno in cui ricordiamo che da un anno che ascoltiamo notizie di guerra provenienti dall’Ucraina.
Probabilmente sono le nostre strade a chiedere pace, assieme a quelle delle altre nazioni.
Passeggiando per le nostre vie spesso si trovano anziani, persone adulte e bambini intimoriti, spaventati per quello che succede.
Quello che è avvenuto la scorsa notte, l’auto incendiata, di cui non conosco i veri motivi, non è solo che è un segno di quello che avviene quotidianamente. Abbiamo necessità che i nostri ragazzi non vadano a rovinare l’arredo urbano piuttosto che disturbare le nostre signore; abbiamo bisogno che nelle nostre case si viva sereni e non con la paura che qualcuno al piano superiore o a quell’inferiore vada a occupare abusivamente un’abitazione; abbiamo bisogno di uscire tranquillamente per le nostre strade e non con il timore di tornare a casa e di trovarla saccheggiata; abbiamo il desiderio di poter parcheggiare le auto senza la paura di furti.
Abbiamo il bisogno del rispetto reciproco! Abbiamo bisogno di bene per l’intera comunità!
Un autore francese, Jacques Maritain, parlava di “bene comune”; forse è questo quello che ci manca: il bene comune, il cercare, cioè, non soltanto il mio benessere o quello che a me conviene, ma il bene di tutti. E probabilmente per ottenere questo, c’è bisogno anche del mio piccolo impegno. Per noi è facile dare la colpa alle istituzioni, alle Forze dell’ordine o a qualcun altro, e probabilmente hanno le loro responsabilità, ma è necessario un risveglio di legalità da parte di ciascuno o meglio ancora di riscoprire il senso del bene comune. Il nostro quartiere non è solo quello delle auto incendiate, dello spaccio di droga e di altre devianze. Il quartiere di San Pietro è abitato da persone buone, laboriose, che amano la vita e desiderano creare un mondo migliore. Conosco tante, tantissime persone che hanno questo a cuore e con l’impegno di tutti possiamo rendere il nostro quartiere più bello! Che il sole primaverile, che timidamente si affaccia nel cielo, possa risvegliare nei nostri cuori il desiderio di legalità e l’amore per il bene comune.
Io sono sicuro che ci riusciremo se ognuno farà la sua piccola parte”.