“La nuova proprietà della Casa divina provvidenza, gruppo Universo Salute, come la scorsa amministrazione straordinaria, si trincea dietro il silenzio”, ad affermarlo sono i rappresentanti della segreteria aziendale Uil Fpl. Gli esponenti del sindacato Rossano Sasso e Onofrio Ambrosino sottolineano come la nuova proprietà non abbia dato loro ascolto: “nonostante il tentativo di instaurare un dialogo civile fatto di domande e soprattutto risposte, su problemi della massima urgenza riguardanti il personale precario”.

Gli esponenti del sindacato fanno sapere di aver richiesto, lo scorso 4 settembre, via Pec un “incontro urgente mirato a risolvere definitivamente il problema del personale precario: come ben noto molti infermieri il 30 settembre prossimo raggiungerebbero il limite massimo di 36 mesi previsti dall’attuale Job’s act per cui si ritroverebbero dopo circa cinque anni a dover rinunciare forse all’unica possibilità di realizzare il loro futuro, nonostante tutta la professionalità ed umanità messa a disposizione dei pazienti”. I rappresentanti Uil sostengono che la loro “supplica” trovi fondamento soprattutto alla luce: “della presentazione di un progetto innovativo da parte della Casa divina provvidenza di far nascere una nuova unità ospedaliera con ulteriori 20 posti letto mirata alla cura dei disturbi comportamentali alimentari (leggi qui)”.

L’organizzazione sindacale inoltre stigmatizza e prende le distanze da alcune dichiarazioni rilasciate sulla pagina facebook “Universo salute-opera don Uva” secondo cui: “all’interno della Casa divina provvidenza esistono due tipi di Oss: gli Operatori socio sanitari che lavorano e gli Osservatori socio sanitari ovvero quelli che osservano gli altri lavorare al posto loro”.  I rappresentanti Uil affermano che: “Va ricordato a chi afferma ciò che dal 2004 al 2012 vi è stata la perdita di circa 1200 lavoratori, gli unici a pagare con il proprio posto di lavoro tutte le malefatte delle gestioni che si sono avvicendate in quegli anni, inoltre nei periodi in cui non vi era l’erogazione degli stipendi questi Oss erano sempre e comunque dediti al loro impiego. La cosa che più ci rattrista che un’azienda seria che mira all’espansione e alla crescita della struttura possa creare una disparità tra le figure professionali puntando il dito su una sola categoria di lavoratori”.

In conclusione la Uil chiede: “pubblicamente un incontro volto alla risoluzione delle suddette problematiche ed auspica, dopo un inizio sordo l’instaurarsi di una collaborazione basata sull’equità e la serietà mirati a creare un contesto sereno, ormai smarrito da tempo, per tutti i lavoratori”.