Prosegue serrata a suon di carte bollate il braccio di ferro tra Comune di Bisceglie e Camassambiente. Dopo che il Tar Puglia ha respinto l’istanza cautelare di Camassambiente contro l’interdittiva antimafia della Prefettura di Bari e il recesso del rapporto contrattuale del Comune di Bisceglie (leggi qui), la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti ha presentato appello al Consiglio di Stato. “Camassambiete”, si legge in una breve nota della ditta, “relativamente alla interdittiva nonché ai provvedimenti di recesso e risoluzione adottati dal Comune di Bisceglie, comunica che le relative impugnazioni saranno entrambe trattate il 23 febbraio 2017 rispettivamente presso il Consiglio di Stato di Roma ed il Tribunale delle Imprese di Bari”.

“Camassambiente ha chiesto un decreto ‘inaudita altera parte’ (‘non udita l’altra parte’, ndr) di inibitoria e sospensione dell’ordinanza del Tar Puglia”, ha comunicato in una nota il sindaco Francesco Spina. “Il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di CamassAmbiente confermando così il contenuto della decisione del Tar Puglia, giudice di primo grado. Allo stesso tempo ha fissato per il 23 febbraio l’udienza di discussione collegiale. Anche questo provvedimento del Consiglio di Stato conferma, dopo l’ordinanza del Tar Puglia, la legittimità dell’atto di recesso del Comune di Bisceglie”, ha concluso il primo cittadino.