Il comitato “Bisceglie Civile – Proposte per la città” si è fatto portavoce delle richieste di un biscegliese di 36 anni, affetto da tetraparesi spastica dalla nascita, per sensibilizzare la cittadinanza sul tema delle barriere architettoniche.

La lettera del cittadino disabile, rivolta al sindaco e all’amministrazione comunale, spiega le difficoltà dei portatori di handicap nella nostra città per “affrontare anche gli ostacoli più banali”. “Se vogliamo scendere dal marciapiede siamo costretti ad utilizzare rampe impraticabili, ammesso che ci siano”, prosegue la lettera, “se desideriamo fare un banalissimo bagno in mare corriamo il rischio di farci male o abbiamo la necessità di essere assistiti da associazioni di volontariato, gravando ulteriormente sul bilancio familiare o su quello comunale”.

La lettera fa poi riferimento “all’acquisto di una passerella nel 2013 che rendeva accessibile ai disabili almeno una spiaggia, con un costo della sola passerella di 35.000 euro”. “Nella stagione successiva questa passerella è scomparsa”, afferma il cittadino, “non è più stata montata e non si sa che fine abbia fatto. Bene, anzi male o malissimo, perché molti ragazzi o anche adulti con piccoli o grandi problemi di deambulazione si sono ritrovati non solo una barriera in più da superare, ma anche una gioia in meno. Perché il mare dev’essere un luogo di aggregazione per tutti e non soltanto per i più fortunati”.

Le proposte del biscegliese si concludono con un auspicio: “Possiamo farcela per il 2018 ad essere una città con meno barriere? Io spero di sì, cominciando anche dalle piccole cose, ad esempio avere libero accesso alla sala consiliare provvisoria e così via. Sindaco, se vuole può rendersi conto personalmente delle barriere architettoniche che offre la nostra città: a titolo gratuito le propongo un viaggio in carrozzina, così potrà sperimentare concretamente ciò che è stato fatto e ciò che c’è ancora da fare”.