Gli otto giorni più neri della stagione hanno fatto scivolare il Bisceglie da -1 a -6 dalla vetta. Prima l’1-1 di Gallipoli, poi il 2-3 con la Fidelis Andria, sono costati cinque punti e l’imbattibilità stagionale ai nerazzurri di Claudio De Luca, che chiudono il 2014 in terza posizione, scavalcati dal Potenza.

La sconfitta è maturata nel finale di un match in cui Zotti e soci, per due volte in svantaggio (doppietta di Lattanzio), erano riusciti a pareggiare con D’Ancora e Presicce e usufruivano della superiorità numerica, dal 22’ della ripresa, per l’espulsione del centravanti biancazzurro Olcese. Poi, la doccia gelata, ad un minuto dal 90’, con la velenosa punizione di Moscelli che ha trafitto un incerto Licastro e confezionato il dono natalizio a squadra e tifosi andriesi. Il 2-2, certo, avrebbe meglio fotografato l’andamento del match e permesso di conservare imbattibilità e distanze dal vertice. Ma, nel calcio, contano i risultati e bisogna ammettere che ancora una volta il Bisceglie non è riuscito a compiere il salto di qualità. Risultato a parte, la squadra di De Luca è parsa in fase involuta rispetto a quella ammirata fino ad un mese fa. Dopo il netto 3-0 inflitto al Brindisi, infatti, i nerazzurri hanno vinto solo col Monopoli (nel finale) e pareggiato in trasferta con Arzanese e Gallipoli, prima di capitolare all’esame con la capolista. In totale, 5 punti in 4 partite (media 1,25), mentre ne aveva conquistati 28 nelle prime 12 (media 2,33). Da sottolineare la media dei gol subìti, 5 nelle ultime 4 gare (media 1,25) contro 6 delle precedenti 12 (media  0,50). Un evidente calo di rendimento che l’imbattibilità aveva in parte celato, ma che l’allenatore nerazzurro dovrebbe spiegare. In attesa di ascoltare l’analisi di De Luca, non v’è dubbio che, sull’attuale bilancio, pesano i punti persi con Puteolana, Scafatese, Arzanese e Gallipoli, sintomo di una squadra cui manca ancora la personalità per spiccare il volo. Il Bisceglie, che aveva iniziato brillantemente la stagione, sembra aver pian piano smarrito l’identità e con essa le certezze. Dal 4-2-3-1, che aveva esaltato i trequartisti Zotti e Logrieco (14 reti in totale), il tecnico nerazzurro è passato al 4-3-3 delle ultime due uscite, con gli innesti dei nuovi D’Ancora e Presicce e il sacrificio di Lanzillotta nel big match con l’Andria. Ritrovare gli equilibri è fondamentale per riprendere il passo giusto in un torneo lungo e difficile, ma apertissimo, sebbene il blitz della capolista al Ventura prefiguri il primo tentativo di fuga. Nulla è perduto, a patto che l’ambiente reagisca a questa prima fase critica, fisiologica nell’arco di quattro mesi, e resti compatto e coeso. L’amarezza per la prima sconfitta stagionale, purtroppo, è stata accentuata dai reiterati cori offensivi, intonati da un gruppo di supporters andriesi, di cui è stato oggetto in tribuna il presidente Nicola Canonico. Solidarietà al patron nerazzurro è pervenuta dallo staff tecnico e societario, cui si sono aggiunti i tanti messaggi di tifosi, sul sito ufficiale nerazzurro e sul web, che confermano il sostegno a Canonico e lo invitano a non mollare. Un episodio da stigmatizzare, che macchia una giornata all’insegna della passione, in una cornice degna di categorie superiori. Buon Natale!