“È diventata davvero imprevedibile e qualche volta stucchevole la ‘telenovela’ del capogruppo Pd, Angarano”. Interviene così Vincenzo Valente, assessore ai servizi sociali del Comune di Bisceglie, sul botta e risposta tra il dirigente comunale Pompeo Camero e il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, Angelantonio Angarano, sulle trivellazioni e sulla posizione del Pd in vista del referendum del prossimo 17 aprile. Camero, difatti, aveva sostenuto che il parlamentare Francesco Boccia, nelle sue affermazioni sul tema, avesse contraddetto Angarano “sparando invece a zero contro il referendum, affermando l’opportunità e l’utilità delle trivellazioni nel mare Adriatico” (leggi qui). L’esponente del Pd, dal canto suo, insieme alla segreteria cittadina del Pd, ha risposto a Camero ribadendo la linea del Partito Democratico di Bisceglie (“votare per il Sì”) definendo “pura demagogia” le parole del vice segretario generale e dirigente della ripartizione amministrativa (leggi qui).

Nella polemica però entra anche Valente. “Apprendiamo dalla stampa, infatti, di un attacco politico alla maggioranza cittadina e ad iscritti del Partito Democratico, come Pompeo Camero, che si sono ‘permessi’, secondo Angarano, di evidenziare le storiche incoerenze della sezione Pd di Bisceglie”, sostiene l’assessore ai servizi sociali. “Nel malcelato tentativo di ‘coprire’ il repentino cambio di opinione dell’onorevole Boccia circa le trivellazioni nel nostro mare, Angarano ripropone il tema squallido dei tesseramenti e giunge a minacciare velatamente coloro che esprimono posizioni nette e coerenti, come appunto Pompeo Camero”.

“Ricordiamo al consigliere Angarano che la democrazia è fatta anche di regole, quelle regole che consentono anche ai dirigenti e ai funzionari degli enti pubblici, come a tutti i cittadini, di esprimere le proprie opinioni anche politiche”, aggiunge Vincenzo Valente. “La libertà di opinione, è notorio sin dai tempi in cui militavo nel Partito Popolare insieme al consigliere Angarano e ai suoi amici, è un tema che non sta molto simpatico ad alcuni esponenti del Pd biscegliese. Ci saremmo aspettati, oltre al chiarimento politico che apprezziamo anche nel merito della scelta del ‘sì’ al referendum, un atteggiamento più consono alla ‘pace pasquale’. Evidentemente il consigliere Angarano, angosciato dalla presenza di Spina nel Partito Democratico, ha dimenticato di rimarcare il fatto principale che emerge dalla vicenda biscegliese, che ha visto anche la sinistra unita prendere posizione ferma e netta sulla ‘finta di corpo’ dell’onorevole Boccia, di Emiliano a Bisceglie e di Renzi a Roma.

E cioè”, sottolinea Valente, “che l’istintivo cambiamento di opinione dell’onorevole Boccia, come sottolineato dallo stesso Angarano, non è dettato da qualche nobile interesse di tutela della comunità biscegliese, ma semplicemente è l’istinto darwiniano alla sopravvivenza politica, che può non scandalizzare il palazzo e può non interessare le reti 6, 7, 8 e 9 nazionali, ma non può non interessare i cittadini biscegliesi, che vedono un loro rappresentante parlamentare schierarsi contro il loro mare e contro il futuro dei nostri giovani”.

“Non se la prenda Angarano con chi oggi la pensa come lui, se la prenda piuttosto con chi ha rinnegato l’ordine del giorno in consiglio comunale votato all’unanimità per la tutela del nostro mare. Chi è causa del suo mal pianga se stesso”, conclude Vincenzo Valente.