In occasione del grande sciopero del mondo della scuola in programma per oggi, martedì 5 maggio, la locale sezione di Sinistra Ecologia e Libertà, che aderisce alla lista Noi a Sinistra per la Puglia in occasione delle elezioni regionali, ha diramato un comunicato stampa fortemente critico nei confronti del DDL di riforma della scuola voluto dal governo Renzi.

“La scuola non è un’azienda, così come la vorrebbe Renzi.” Attaccano cosi gli esponenti cittadini di Noi a Sinistra per la Puglia e poi continuano “Questa riforma disegna una scuola fondata sulla competizione e sulla valutazione sul modello INVALSI, schiava delle imprese private che richiedono soltanto basse competenze e nuovi lavoratori precari, in cui i poteri si accentrano nei presidi manager e in cui i finanziamenti derivano dai privati e dalle nostre famiglie, mentre lo stato preferisce investire miliardi sulle grandi opere. Questa riforma vuole costruire una Buona Scuola soltanto per chi frequenterà le scuole dei ricchi o quelle sponsorizzate dalle imprese”.

Nel prosieguo dello scritto l’attacco al governo nazionale a guida PD diventa ancora più frontale e diretto: “Che buona scuola sarebbe una scuola che non parla degli insegnanti, che annulla il ruolo del collegio dei docenti e lo espropria di tutte le competenze in ordine alla predisposizione del Piano dell’Offerta Formativa? Un DDL che non dice nulla agli studenti, che non parla di didattica né di apprendimenti; che si limita a ritagliare un ruolo manageriale e “da sceriffo” al Dirigente Scolastico, che trascura del tutto le condizioni di difficoltà, in molti casi di drammatica emergenza, nelle quali si trovano tantissime scuole soprattutto nel Sud del Paese. Un DDL che delega al Governo ben tredici leggi che riguardano il cuore stesso dell’Istituzione scolastica, che è stato imposto al Parlamento con la logica del ricatto in merito a delle assunzioni che non esistono! Infatti, gli assunti non saranno 100.701, ma, probabilmente, si arriverà con difficoltà ad assumere 40.000 docenti, senza contare che gli “assunti” non saranno tali, perché finiranno nei famigerati albi in attesa della chiamata diretta dei Dirigenti Scolastici. Mentre tutti quei docenti che si trovano nella II° Fascia di Istituto rischiano la disoccupazione. Quegli stessi docenti che stanno assicurando da anni il regolare funzionamento della scuola!”.