Il componente della direzione regionale del Pd, Tommaso Galantino, ha commentato le ultime vicende relative al Partito Democratico biscegliese: “Ognuno faccia ammenda dei propri errori, con spirito costruttivo, pensiamo a dare slancio alla nostra iniziativa, tutti insieme per una città più ordinata, pulita e sicura e con una nuova e giovane classe dirigente del partito. Chi ha già dato, con il ringraziamento di tutto il partito, provi a mettersi da parte”.

L’invito di Galantino arriva dopo un’analisi delle ultime vicende relative al Pd biscegliese, partendo proprio dalle ultime dichiarazioni dell’onorevole Francesco Boccia: “Oggi dopo un periodo di silenzio irrompe sulla scena cittadina l’onorevole Boccia che senza un pizzico di autocritica propone “un congresso cittadino partecipato” in cui ci possa essere la massima unità”. Per Galantino quella di Boccia è una proposta “di per sé apprezzabile e forse l’unica possibile specie in un momento in cui il Pd si trova al centro degli attacchi, da destra e da sinistra, ed ha bisogno del sostegno e degli sforzi di tutti gli iscritti e di quanti credono nell’azione riformatrice di Matteo Renzi e del Governo in carica”. Secondo il componente della direzione regionale dei democratici vi è però il dubbio che l’apertura di Boccia al dialogo sia “strumentale e finalizzata a realizzare un’operazione elettoralistica”. “Il circolo di Bisceglie e la segreteria provinciale del Pd”, ricorda Galantino, “sono stati guidati dal 2013 in poi, da rappresentanti che hanno fatto capo all’onorevole e francamente in quelle gestioni non abbiamo riscontrato niente di partecipato. Alla minoranza, a Bisceglie ed in altri comuni della Bat, non è stato concesso niente”. L’esponente biscegliese del Pd attacca ancora Boccia sottolineando come “il parlamentare si è battuto con forza e determinazione, con tutti i suoi amici di riferimento, contro l’ingresso di Spina nel Pd, definendo il tesseramento dello stesso “una degenerazione politica”, salvo poi intraprendere con lui un rapporto di condivisione, in maniera disinvolta e senza esitazione”.

Galantino vuole comunque sgombrare il campo da dubbi circa nuove lotte intestine al partito “ci batteremo per un congresso unitario, che discuta di contenuti e questioni politiche che riguardano i cittadini, metta da parte i vecchi rancori e accantoni definitivamente le rendite di posizioni personali”. L’esponente Pd fa  un passaggio anche sulle recenti dimissioni dei vertici della segreteria biscegliese “ci spiace per le dimissioni della segretaria, in verità un po’ tardive, e dei tre vicesegretari. Rivolgiamo loro l’invito a rivedere le loro decisioni e tornare sui propri passi. Il congresso cittadino si svolgerà ormai a giorni ed in quella sede potranno ben spiegare e sostenere le loro ragioni”.

Galantino si rivolge poi nello specifico anche “all’amico Gianni Naglieri” (ex vicesegretario del Pd di Bisceglie) a cui si chiede di riconsiderare “la sua decisione di non rinnovare la tessera”. Per il componente della direzione regionale “il luogo per il confronto e, se volete, anche di scontro, è il Partito, che rimane in assoluto il valore più caro e sicuro da difendere e tutelare nell’interesse futuro dei nostri figli e di tanta gente che crede in noi”.

Se Spina ha fatto bene o male il suo lavoro al servizio della città saranno i cittadini a dirlo”, prosegue Galantino, “a noi spetta il diritto-dovere di dire ciò che pensiamo e di batterci per una alternativa diversa e migliore. Possiamo discutere all’infinito sull’ingresso di Spina nel Pd, su come viene fatto il tesseramento e, se vogliamo, anche su come vengono fatte le primarie e le nomine negli enti. All’amico Gianni Naglieri, con il quale mi sono spesso scontrato, che so essere molto attento sulle procedure statutarie del partito, voglio ricordare che nel congresso del circolo dell’anno 2013 si è fatto anche di peggio e successivamente si è praticato un integralismo formale senza risultati fino addirittura alla minaccia di un ricorso al tribunale”.

Galantino lancia quindi una chiara stoccata ad Angelantonio Angarano e al suo progetto civico: “Non si può accettare che qualcuno parli di “svolta” e progetti, una sorta di marmellata politica con esponenti della destra locale, pur di realizzare la sua candidatura a Palazzo San Domenico. Intanto, sulle dimissioni della Rigante e dei suoi tre vice, tace”.