“Tra le tante fantomatiche indiscrezioni e congetture riportate alla stampa sul mio conto, il senatore Gasparri parla anche di ipotesi e fatti che, per sua stessa ammissione, non conosce” esordisce così il senatore Francesco Amourso nella sua piccata replica al vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri dopo che l’esponente forzista aveva dichiarato “chiusa e sprangata” la porta di Forza Italia al politico biscegliese (leggi qui).  “Ritengo di dover dare una risposta precisa ai suoi troppi ‘non so’ rassicurandolo sulle mia convinzione di rimanere in Ala” ha aggiunto Amoruso che ha infine concluso: “Circa poi alle porte chiuse citate ancora da Gasparri in riferimento al partito del quale fa parte, mi limito a ricordare al vicepresidente del Senato come una corretta areazione sia indispensabile per ossigenare il cervello, il che giova enormemente anche ai concetti ed ai contenuti espressi”.

Non si è fatta attendere neanche la controreplica di Maurizio Gasparri: “Prendo atto che in un raro momento di lucidità il senatore Amoruso si è reso conto che per lui le porte di Forza Italia sono chiuse. Che poi non abbia ottenuto ciò che cercava passando nelle fila renziane è problema tutto suo. Certamente la sua strada non si incrocerà mai più con la gente coerente e seria del centrodestra”. A questo punto Amoruso ha a sua volta replicato al senatore azzurro: “Gasparri continua sulla strade delle offese come ha già fatto quando sono uscito da Forza Itaia per entrare ad Ala. Credo che chi abbia perso la lucidità è proprio lui. La prima volta che mi ha attaccato è stato durante la seduta del 22 settembre 2015 quando ho lasciato Forza Italia per entrare in Ala, ma la politica è una cosa il risentimento un’altra. Gasparri è in un partito che non lo ama,  fa il lacché per giustificare la sua presenza in Forza Italia”.

Infine l’ultima battuta del vicepresidente del Senato: “Non replicherò, come potrei, ricordando circostanze e richieste di Amoruso alla vigilia della sua conversione renziana e filo Pd. Siamo generosi e, per ora, né io né i testimoni di quei fatti lo faremo. Ma mai dire mai. Gli affetti dal virus del tradimento a volte vanno curati a colpi di verità. La dignità in questi casi non può essere invocata, sarebbe letale per incompatibilità con certi soggetti “.