È stato un consiglio comunale convocato d’urgenza quello di martedì 15 gennaio, sul tema della crisi del comparto olivicolo aggravatasi a causa dei danni da gelo di febbraio e dell’incontrastato avanzamento del batterio della xylella fastidiosa. Ma è stato anche un consiglio comunale “aperto”, che ha visto il coinvolgimento diretto di associazioni di categoria come Confcooperative, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Cgil, Cisl, Uila e Copagri. Il consiglio comunale è cominciato con una dichiarazione di Legambiente Puglia, letta dal presidente del consiglio comunale Gianni Casella: “La regione Puglia ha già tutti gli strumenti per monitorare ed intervenire contro l’insetto che veicola il batterio. I monitoraggi effettuati anche recentemente non evidenziano situazioni allarmanti nella zona biscegliese, ma la prevenzione si attua attraverso buone pratiche di coltura e di lotta all’insetto vettore, mentre il taglio o l’eradicazione degli alberi non sono da considerare metodi efficaci”. 

Ha preso la parola poi Giovanni Porcelli di Confagricoltura: “Tutte le associazioni territoriali sono d’accordo sull’urgenza di dover trovare soluzioni rapide ed efficaci. Si può stimare che il 50% della produzione olivicola di quest’anno sia andato perso a causa delle gelate, con un danno diretto di circa 600 milioni di euro. Non è arrivata dal ministero neanche la declaratoria sulle gelate, nonostante pare che la situazione si risolverà con l’inserimento di un emendamento blindato ad hoc nel decreto semplificazioni. Chiediamo al governo un immediato riconoscimento di calamità atmosferica, una dotazione di 100 milioni di euro per compensare la perdita di produzione lorda vendibile, l’introduzione di una nuova norma che tuteli i lavoratori, la defiscalizzazione per frantoi e cooperative agricole ed infine l’anticipazione degli aiuti accoppiati destinati all’agricoltura. Alla regione Puglia chiediamo invece una dotazione di 5 milioni di euro per i danni da gelata (nel 2018 era stato stanziato un milione, cifra che non è stata mai impegnata). Chiederemo immediatamente una riunione dei Gal pugliesi perché questi possano essere la longa manus per l’informazione sul problema xylella, potendo gestire risorse dirette per questo genere di attività. La xylella è l’emergenza delle emergenza, quindi chiederemo che i Gal destinino una buona parte del budget per l’informazione su questo tema”. 

È stato poi il turno di Alfonso Guerra, direttore Copagri: “La tragedia che ha colpito l’olivicoltura pugliese è rappresentata da una batteriosi tutt’ora incurabile. Le operazioni di monitoraggio ed eradicazione non sono sempre state puntuali. Siccome la comunità scientifica non conosce ancora un metodo per sconfiggere la xylella, anche Bisceglie, che fa parte di una fascia indenne, deve seguire le indicazioni contenute nel decreto Martina riguardo la contenzione e la bonifica dei terreni incolti, nei quali si annida la sputacchina. Attraverso le ordinanze sindacali si possono fare non solo interventi di rilevazione, ma anche sanzionatori per quegli agricoltori che non applicano le dovute indicazioni”. A porre l’attenzione sulla questione del lavoro è stato Pietro Buongiorno, segretario regionale Uila: “I lavoratori del settore agricolo, nel momento in cui non venisse approvato quel decreto emergenziale promesso dal ministro Centinaio, rischiano di non vedersi riconosciute le giornate lavorative perse a causa delle condizioni climatiche avverse. Verrebbero privati dell’indennità di disoccupazione e della retribuzione. Spero che da questo consiglio comunale venga fuori una sollecitazione al governo nazionale, come Fai, Flai e Uila hanno fatto negli scorsi giorni”. 

La parola è passata quindi a Michele Stornelli di Coldiretti: “Al problema del mancato reddito, ora si aggiunge il problema di dover rimpiazzare le piante. E per far questo noi agricoltori avremo necessariamente bisogno di un ristoro, che speriamo venga disposto dagli organi competenti”. Sulla stessa linea anche Sergio Curci della Cia: “Questo consiglio comunale monotematico non può essere che il primo di una serie. Nel nostro territorio bisogna cominciare a discutere anche con la grande dimostrazione su quello che viene posto sugli scaffali, dove arrivano prodotti scadenti addirittura da Paesi non comunitari”. 

Il consigliere Francesco Spina ha poi aperto il dibattito politico: “C’è un progetto importante che possiamo mettere presto a gara. I soldi sono già nelle casse del Comune, circa 8 milioni di euro, per l’impianto di riutilizzo delle acque reflue. E vogliamo studiare dei meccanismi per alleviare la tassazione comunale sui terreni? Nel prossimo bilancio vorrei che prevedessimo un intervento sulle strade di campagna e sulla sicurezza nelle aree di campagna. Se dobbiamo indebitarci, facciamolo per un settore fondamentale come quello dell’agricoltura. Eliminiamo le barriere e riuniamoci attorno ad una idea comune di città. Mettiamo mani al portafoglio e aiutiamo l’agricoltura”. È stato poi il turno dell’assessore alle politiche agricole Gianni Naglieri: “Dobbiamo procedere al contenimento del vettore che veicola il batterio, che si concentra per quattro milioni di esemplari ad ettaro. Nonostante il nostro territorio rientri nella fascia indenne, quindi non colpita ufficialmente da xylella, ugualmente bisogna poter mettere in campo le pratiche agricole utili alla lavorazione superficiale del terreno ed alla rimozione delle sterpaglie dai muretti a secco e dalle canaline di scolo, nonché bonificare i terreni incolti. L’amministrazione, oltre ad assumere accorgimenti di natura tecnico-scientifica, ha il compito di portare un messaggio di tutela. Abbiamo subito un danno che si ripercuoterà sul pil regionale per circa il 5-6%. Giovedì si costituirà la commissione che procederà a valutare le offerte dei vari candidati sul bando relativo al riutilizzo delle acque reflue. L’inizio dei lavori è prevista per gennaio 2020 e contiamo di concluderli entro agosto 2021”. 

Dal consigliere di maggioranza Giuseppe Ruggieri è arrivata invece la proposta di un emendamento: “Il consiglio comunale potrebbe favorire la formazione di un tavolo tecnico permanente sulla questione xylella a cui parteciperebbero rappresentati delle istituzioni e delle associazioni di categoria”. Scettica la risposta del consigliere d’opposizione Alfonso Russo: “Io sono una persona pragmatica e penso che questi tavoli tecnici non portino quasi mai a nulla e che comunque un emendamento come quello proposto depotenzierebbe l’assessore competente”. 

“Quello della xylella è un problema di largo respiro”, ha sostenuto il consigliere Vittorio Fata, “Grazie al sindaco per aver manifestato a Bari a rivendicare i diritti degli agricoltori. Occorre intervenire con una detassazione del comparto agricolo per un dato periodo. Creare commissioni e tavoli rimanda solo il problema”.

“Discussione sia scientifica”, ha chiesto il consigliere Enrico Capurso, “isoliamo i complottisti”. “Cominciamo col portare nelle mense delle nostre scuole prodotti a chilometro zero”, ha sostenuto Enzo Amendolagine, “Ascoltiamo tutte le campane, ma non pensiamo che la soluzione sia la semplice eradicazione. Verifichiamo la possibilità di non far pagare l’Imu sui terreni colpiti dalle gelate”.

Di questione “affettiva e non solo economica” parla l’assessore Tonia Spina: “Pensare ad azioni di sostegno dei percorsi di valorizzazione del prodotto agricolo”. “Nostro compito è sollecitare gli organi governativi”, ha messo in evidenza il consigliere Mauro Lorusso. “Grazie a chi ha partecipato alla manifestazione di Bari”, ha affermato il sindaco Angelantonio Angarano, “la sfida si vince con l’unità”. Non accolta la proposta del consigliere Spina di votare anche i suggerimenti delle sigle sindacali e dei consiglieri comunali che vengono invece allegati all’ordine del giorno votato unanimemente dalla massima assise cittadina.

Si passa dunque all’ultimo punto: la nomina dell’organo di revisione per il triennio 2019/2021. Lo scorso 27 novembre sono stati estratti tre componenti in Prefettura. Si tratta di Giorgio Triglia, Daniela Spina e Vincenzo Valente. Per quest’ultimo arriva, nel corso del consiglio comunale, una nota del Ministero dell’Interno che comunica la non veridicità di alcune dichiarazioni del ragionier Valente attestate nella documentazione di inserimento nell’albo e ne richiede la cancellazione e l’obbligo di rifiuto dell’incarico ottenuto dal Comune di Bisceglie. Viene rigettato l’emendamento del consigliere Spina di non aumentare, seppure con soglia minima, i compensi dei componenti e di lasciarli invariati (il presidente dell’organismo, Triglia, percepirà 21mila euro netti l’anno, mentre i due componenti 14.190 euro netti annui). Dopo una pausa viene accolto favorevolmente dalla maggioranza (esce dall’aula l’opposizione, si astiene il presidente del consiglio comunale Gianni Casella) l’emendamento del consigliere Francesco Coppolecchia di provvedere a nominare la prima riserva, Leonida Nuzzo, all’interno dell’organismo.