“Nel corso degli ultimi anni,  i comunisti hanno più volte sollecitato l’Amministrazione Comunale a prestare maggiore attenzione alla situazione dell’igiene urbana. Lo confermano i numerosi interventi in Consiglio Comunale, le note stampa, le interviste ed i comizi pubblici, durante i quali abbiamo evidenziato, per esempio, la inaccettabile sporcizia delle strade ed i cassonetti danneggiati e maleodoranti (lavati solo saltuariamente). Esordisce in questa maniera la sezione biscegliese “Antonio Gramsci” del Partito Comunista Italiano in merito alle vicende legate alla raccolta differenziata in città.   

La sezione comunista biscegliese punta il dito verso una gestione del programma che definiscono frettolosa, “Quanto si sta verificando nell’ultimo periodo, in seguito ad un’attivazione frettolosa e superficiale del servizio di raccolta differenziata, è solo l’ultimo di una serie di disagi che i cittadini si sono trovati ad affrontare. L’obbligo contrattuale di una “massiccia campagna di informazione e di sensibilizzazione” verso la cittadinanza è stato del tutto carente. Le criticità emerse nel nuovo sistema di raccolta differenziata, impropriamente definita “porta a porta”, sono innumerevoli: dal disagio lamentato da anziani e disabili alle condizioni igienico-sanitarie dei mastelli da riportare in casa, dalle discariche a cielo aperto nella città e nella campagna all’eccessivo numero di bidoni ammassati accanto ai portoni. Per tacere di chi abita o lavora in stabili privi di ascensore e di balconi o con balconi di piccole dimensioni”.

 Il comunicato evidenzia le problematiche, segnalate in anticipo dal loro capogruppo Napoletano, “I Comunisti avevano, da soli, prontamente segnalato tutto ciò che poi si sarebbe effettivamente verificato, in apertura del Consiglio Comunale del 13.12.2016 e nella seduta successiva, attraverso il puntuale intervento del Presidente del Consiglio Comunale, Franco Napoletano, sempre il più deciso ed efficace negli interventi in materia. Come se ciò non bastasse, contro l’attuale gestore vi è stato un provvedimento interdittivo antimafia del Prefetto di Bari, che impedirebbe alla Camassambiente di essere parte contrattuale con il Comune di Bisceglie. Si tratta di un provvedimento di una gravità inaudita, sul quale, duole dirlo, le altre forze di opposizione, a differenza, ancora una volta, dei Comunisti, hanno mostrato uno strano silenzio nel Consiglio Comunale del 19.1.2017, mentre si sperticavano in lodi per il progetto della raccolta differenziata. Sta di fatto che, da quando il servizio è stato appaltato ad aziende interamente private, la pulizia della città ci sembra peggiorata, a fronte di una tariffa notevolmente aumentata (per chi paga!) e ciò giustificherebbe anche una risoluzione contrattuale per inadempimento del servizio stesso”.

Il Partito Comunista biscegliese si rivolge poi all’amministrazione ed ai suoi riferimenti per trovare alternative valide alla situazione in essere, “Chiediamo che l’Amministrazione Comunale si impegni a far modificare urgentemente il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, su basi più eque per i cittadini e più efficaci per la città. In particolare, chiediamo che si faccia realmente un “porta a porta” per coloro che non sono in grado di conferire i rifiuti (anziani e disabili su tutti) e che si adotti il sistema più semplice e meno vessatorio delle buste colorate personalizzate con codice identificativo, da conferire se non temporaneamente in strada (come avviene in molte città d’Italia), perlomeno in appositi cassonetti pubblici o condominiali (ove possibile), che siano nuovi, funzionanti e lavati sistematicamente. L’aumento della percentuale di raccolta differenziata, nel più ampio obiettivo della strategia “Rifiuti zero” e della “Tariffa puntuale”, rappresenta un’importante rivoluzione sul piano della civiltà per la nostra città, oltre che un obbligo di legge ed andrebbe effettuata con il coinvolgimento e la collaborazione della cittadinanza, alla quale vanno spiegati i benefici in termini ambientali ed economici, evitando, però, di continuare ad arrecare disagi alla collettività, come, purtroppo, accaduto finora”.