Non vorremmo infierire sui Musei cittadini, ne abbiamo già ampiamente discusso e non crediamo sia il caso di tornare a biasimare delle realtà culturali che molto hanno da rimproverarsi.

Domenica 12 ottobre è la II giornata nazionale indetta dal Ministero per i Beni e per le Attività Culturali e Turistiche denominata “Giornata delle Famiglie al Museo”, un’iniziativa mirata, lo si evince agevolmente dal titolo, alla conoscenza delle peculiarità storiche, artistiche e culturali del nostro Paese, una conoscenza vissuta insieme ai famigliari più stretti, un’esperienza che porta i genitori ad avvicinare i propri figli a stimolare curiosità e attaccamento nei confronti delle ricchezze museali dei nostri territori anche attraverso laboratori didattici e creativi.

Molti Musei della nostra Regione hanno aderito all’iniziativa, quelli delle vicine città di Trani, Andria, Canosa, Molfetta, Terlizzi, Corato per esempio, ma anche Conversano, Lecce, Ostuni, Sava, Grottaglie, Ascoli Satriano.

Purtroppo, ça va sans dire, Bisceglie non ha risposto all’appello.
Andiamo a pensare che l’appello, Bisceglie non l’abbia neanche ascoltato da lontano troppo distratta com’è.

Questo l’elenco, diramato dal Ministero, dei Musei aderenti all’iniziativa.

«In un momento storico in cui la cultura in Italia soffre particolarmente, esistono nel contesto italiano moltissime realtà che stanno portando avanti un programma di offerta culturale per le famiglie con bambini di altissimo livello; sull’esempio degli altri paesi europei, molti dei quali all’avanguardia in questo settore, i Musei si stanno organizzando per rendere accessibile alle famiglie, ‘family friendly’ ,come si usa dire attualmente, le loro proposte. Alcuni Musei hanno dei servizi educativi leader nel settore, offrendo delle proposte invidiabili dai piu’ importanti Musei del Mondo», si legge su beniculturali.it, portale ufficiale del Mi.B.A.C.T..
No, caro Ministro Franceschini, Bisceglie non fa parte di questo “Mondo”, come Lei lo definisce.
Bisceglie è, da sempre, su un altro pianeta.