Uno spettacolo emozionante, coinvolgente e a tratti commovente quello regalato nella ventosa serata di ieri dall’Associazione laicale Don Uva presso il Teatro Mediterraneo e che ha visto come indiscussi protagonisti i “figli di Don Uva”, i quali hanno partecipato al progetto di arte, moda e spettacolo “Diversamente abile”, curato dalla stessa associazione, avente come obiettivo l’integrazione del diversamente abile nella società.

Ad aprire la serata, condotta nella prima parte da Daniel Brinco e Pina Musci, il saluto del Sindaco Francesco Spina, seduto in platea insieme al vicesindaco Vittorio Fata, agli assessori Rachele Barra e Dora Stoico e al consigliere Pasquale Parisi.

Due i momenti principali dell’evento: il “Don Uva Recital”, spettacolo ideato dal regista Giuseppe Strada e un secondo momento, presentato da Daniela Rubini, dedicato alla moda. A sfilare Stefy Famiglietti con “Le borse di Seba”, realizzate dalle signore ospiti della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, i corpetti in cartapesta dell’artista Luigia Bersann e le creazioni della giovane stilista Bibiana Parisi.

Grande la gioia e l’emozione presente nei volti dei protagonisti della serata che, ben coordinati dai volontari, dagli educatori e maestri d’arte, insieme alle ballerine della scuola dancemovimentostudio, hanno saputo raccontare con passione, sentimento e tanta allegria, l’incontro del giovane prete Pasquale Uva con i cittadini biscegliesi e la storia della sua straordinaria opera, incentrata sull’amore incondizionato verso il prossimo, la malattia, la povertà e la sofferenza.

“Siamo tutti un po’ diversamente abili, le barriere che costruiamo sono solo mentali” afferma il maestro d’arte Massimo di Terlizzi, mentre presenta due speciali artiste che da anni frequentano i laboratori di arteterapia, tenuti insieme alle maestre Luisa Papagni, Maddalena Paradiso e Vittoria Sasso.

Il concetto, più volte emerso durante la serata, di “diversa abilità”, infatti, non denota una mancanza, ma un modo di essere diversi, di essere “altri”, “diversamente creativi” e di avere spesso più abilità di chi sembra essere “apparentemente normale”. Ciò testimoniano le meravigliose creazioni de “Le borse di Seba”, dell’art director Sebastiano Gramegna. Colori vivaci e giochi di linee sono il risultato di un grande lavoro svolto durante le ore di laboratorio dalle protagoniste della serata.

Momento commovente quello del racconto sofferto del signor Felice, ospite da molti anni della Casa Divina Provvidenza: “L’opera Don Uva non morirà mai, è un’opera umanitaria. Avevo nove anni quando mio padre mi portò nell’Istituto…. Disse ad un medico che avrei imparato a camminare, e aveva ragione. Ma camminare non vuol dire solo muovere le gambe, ma muoversi col cuore, con l’anima, col pensiero”.

A seguire, la sfilata dei vivaci corpetti realizzati dall’artista Luigia Bersann, che ha unito la complessa lavorazione della cartapesta al mondo della moda, e gli abiti in bianco realizzati dalla giovane stilista Bibiana Parisi.

Concludono lo spettacolo i saluti di Lucia Monopoli e Suor Maria Minervino, vicepresidente e presidente dell’Associazione laicale Don Uva, estremamente soddisfatte per la riuscita dell’evento, culmine di un progetto che si spera possa essere nuovamente ripetuto per i prossimi anni.
L’associazione ha voluto ringraziare l’Amministrazione Comunale per l’attenzione e la disponibilità mostratale omaggiando le autorità presenti.

Foto a cura di Gabriele Caruolo