Sono 174 i posti letto previsti nel piano di riordino ospedaliero della Regione Puglia per il “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie, suddivisi nei seguenti reparti: Cardiologia (12 posti letto), Chirurgia generale (16), Malattie endocrine (8), Geriatria (10), Malattie infettive e tropicali (20), Medicina generale (24), Ortopedia e Traumatologia (16), Ostetricia e ginecologia (24), Pediatria (8), Psichiatria (15), Terapia intensiva (6) e Gastroenterologia (15). Classificato come ospedale di base, il nosocomio di Bisceglie alla sezione “ruolo nelle reti tempo-dipendenti”, presenta il pronto soccorso traumatologico e la cardiologia di base con guardia attiva 24 ore.

Discorso diverso per la Casa Divina Provvidenza, contemplata nel nuovo piano di riordino come “ospedale di integrazione e complemento”. Saranno confermati, se il piano di riordino sarà definitivamente approvato, 10 posti letto di Cardiologia, 10 di Neurologia, 70 di Recupero e riabilitazione funzionale e 10 di Pneumologia.

Cosa cambia quindi per l’ospedale di Bisceglie? Se dovesse essere confermato questo piano, i posti letto sarebbero sostanzialmente confermati con un leggero aumento (174 in luogo degli attuali 161). In merito ai reparti, invece, ci sarebbe un dimezzamento del reparto di Malattie infettive e tropicali (da 40 posti letto a 20), eccellenza del nostro nosocomio. A fronte di tre nuovi reparti: Malattie endocrine, Geriatria e Gastroenterologia. Ci sarebbe un aumento di posti letto in medicina generale (24 rispetto agli 8 previsti attualmente ma non funzionanti). Sostanzialmente in linea con il passato gli altri reparti, con un calo di posti letto in Chirurgia generale (16 in luogo dei 24 teorici attuali, di cui 20 sono funzionanti) e una leggera flessione in Ortopedia e traumatologia (si passa da 20 a 16) e pediatria (8 in luogo dei 10 attuali).

Esulta il consigliere comunale di maggioranza Enzo Di Pierro: “Prendo atto favorevolmente che l’Ospedale di Bisceglie rimane un punto di riferimento importante e strategico della sanità del nord barese. Il piano di riordino adottato dalla Regione Puglia conferma, quindi, la bontà dell’azione sinergica fatta dall’amministrazione Spina, dalle istituzioni e dagli operatori sanitari del territorio in questi anni. Un indiscutibile successo frutto di passione e di sacrifici decennali”. Di Pierro conclude poi rivolgendosi ai detrattori dell’amministrazione Spina: “Ai tanti chiacchieroni da bar e da tastiera si risponde con i fatti concreti che hanno portato la città di Bisceglie ad essere uno dei presidi più importanti dal punto di vista sociale, culturale e, oggi, sanitario della Regione Puglia. Per questo ennesimo successo cittadino è giusto ed opportuno fare i migliori auguri a tutti i biscegliesi”.

Dopo l’approvazione da parte della Giunta Regionale dello schema per il riordino della rete ospedaliera pugliese, il provvedimento è stato inviato a Roma per la successiva valutazione.

Il Vittorio Emanuele di Bisceglie sarebbe, se il piano fosse confermato e approvato definitivamente, l’unico ospedale di base presente nella Bat. Il vicino ospedale di Trani e quello di Canosa di Puglia sono stati riconvertiti in unità riabilitative post acuzie, in pratica luoghi dove sarà possibile la riabilitazione e la degenza dei pazienti. Il “Bonomo” di Andria e il “Dimiccoli” di Barletta sono invece ospedali di primo livello e hanno quindi conservato il loro ruolo centrale nel territorio del nord barese. Fuori dalla Bat ma in continuità territoriale con Bisceglie altri due ospedali di base, il “Don Tonino Bello” di Molfetta e l'”Umberto I” di Corato.