Recuperare il patrimonio storico-culturale del centro storico di Bisceglie, censire gli edifici storici, gli interventi strutturali svolti e quelli necessari, istituire un organo di controllo interno al Comune che verifichi il rispetto dei regolamenti in norme di beni culturali e protezione del paesaggio: sono queste, in estrema sintesi, le proposte che il gruppo civico Bisceglie Civile – Proposte per la città ha rivolto all’amministrazione comunale per il recupero e la valorizzazione della zona più antica della città.

“I centri storici del nord barese sono stati oggetto, negli ultimi anni, di cospicui interventi di ristrutturazione, manutenzione e recupero di edifici e spazi pubblici e privati – ha dichiarato in merito la portavoce di Bisceglie Civile, Grazia Amoruso – In questo contesto, il centro storico di Bisceglie risulta essere, attualmente, tra i più trascurati. Moltissimi edifici non sono ancora stati oggetto di interventi di recupero, numerosi di essi sono stati puntellati per problemi statici. Gli interventi effettuati, in assenza di vincoli specifici, sono stati sovente poco rispettosi delle caratteristiche storico-architettoniche delle strutture”.

La referente del gruppo civico ha fornito un paio di esempi pratici a supporto delle proposte: “In Strada Balestrieri – ha indicato proseguendo nella sua disamina – sussiste una casa-torre che, secondo gli studiosi, sarebbe coeva o appartenente all’antico casale di Vigiliae e solo in un secondo momento sarebbe stata inglobata nel tessuto urbano. L’edificio è in avanzato stato di abbandono e degrado: per quello che è dato osservare dall’esterno, i solai sono crollati e della struttura resiste poco più che il nudo involucro. Al fianco nord-orientale della casa-torre è addossato un fabbricato attualmente interessato da lavori di restauro che, almeno a giudicare dal confronto con lo stato precedente, sembra ne stiano alterando la struttura muraria (una grande apertura ad arco ed un balcone al primo livello, di nuova fattura, hanno sostituito le più modeste aperture esistenti)”.

“Sono soltanto due tra i molteplici esempi di mancati interventi o di interventi da sottoporre a verifica che si potrebbero enumerare – ha continuato la portavoce – Bisceglie Civile propone e chiede al Comune di Bisceglie, per quanto consentito e imposto dagli strumenti di legge, di interessarsi attivamente del recupero e della tutela del prezioso patrimonio storico-culturale costituito dal nostro centro storico, nonché di vigilare sulla corretta applicazione del regolamento edilizio comunale vigente”.

Al termine della lunga premessa, Grazia Amoruso entra nel dettaglio delle proposte: “A questo scopo – ha dichiarato – si richiede di effettuare uno screening dettagliato degli interventi strutturali compiuti ed in fase di esecuzione, che consenta di individuare eventuali abusi, in merito ai quali il Comune, quale ente preposto alla vigilanza, è tenuto ad allertare la competente Soprintendenza. Indispensabile appare, inoltre, un censimento degli edifici storici da recuperare con urgenza, quale strumento per predisporre misure di sollecito e di incentivo economico alla ristrutturazione. Infine, come già caldeggiato in un’altra proposta di Bisceglie civile, sarebbe più che mai doveroso, dati questi presupposti, che il Comune istituisse un organo di controllo, afferente all’Ufficio tecnico, che vigili sul rispetto del regolamento comunale e delle norme in materia di beni culturali e del paesaggio e che, coinvolgendo gli ordini professionali (architetti, geometri e ingegneri), punti anche alla valorizzazione delle risorse locali“.

“La nostra identità culturale è indissolubilmente legata al nostro patrimonio storico-architettonico e artistico – ha poi concluso la portavoce del gruppo civico – Per paradosso, l’abbandono più che decennale del nostro centro storico ha permesso di ridurne le alterazioni e preservarne un inestimabile carattere di ‘autenticità’. La consapevolezza attuale e gli strumenti tecnici e normativi a disposizione devono puntare ad obiettivi di recupero e tutela che si configurano come un atti non più procrastinabili, anche a fini di fruizione turistica“.