Contribuisce ad organizzare due coreografie mozzafiato sugli spalti dello stadio “Meazza” di Milano per i primi due concerti in terra italiana di Bruce Springsteen del tour 2016, tenutisi il 3 e 5 luglio. E riceve il ringraziamento pubblico del “Boss” sul suo sito internet ufficiale, con tanto di citazione. È accaduto ad un ragazzo biscegliese, Gabriele Pappolla, 21 anni, una passione sconfinata per la rockstar del New Jersey.

“Faccio parte del gruppo di fan che ha ideato, studiato e curato le due coreografie”, racconta Gabriele. “Si chiama Our Love is Real ed è composto da ragazzi con una passione sfrenata per il ‘Boss’. Insieme stiamo girando l’Europa per seguire il suo ‘The River tour’ e in Italia abbiamo voluto fargli una sorpresa per dimostrargli ancora una volta il nostro attaccamento a lui, alla sua musica e a quello che la sua musica trasmette”.

Gabriele Pappolla, studente di comunicazione allo Iulm di Milano, ha difatti già assistito a 15 concerti in questo 2016 tra Barcellona, Madrid, Coventry, Glasgow, Berlino, Goteborg, Copenaghen, Berlino, Londra, Den Haag (Olanda) e, appunto, Milano, in quello che ormai per gli springsteeniani e per lo stesso rocker americano è diventato un tempio, San Siro. Qui già nel 2013 il boss fu accolto da una coreografia eccezionale, la scritta gigante “Our Love il real”, da cui poi prese il nome il gruppo di fan che l’aveva organizzata. E quest’anno c’è stato un bis, anzi un tris.

“Abbiamo coinvolto tutto lo stadio, la totalità dei tre anelli del Meazza in tutta la loro estensione”, racconta il ragazzo biscegliese. “La bandiera italiana sul primo anello blu, rosso e verde. Un’onda che richiamasse il fiume (the river) sul secondo e terzo anello blu e verde e la scritta “Dreams are alive tonite” che campeggiava sul secondo e terzo anello rosso, quello di fronte al palco. Ci sono voluti mesi di lavoro e sacrifici, resi possibili grazie all’aiuto di fan provenienti da ogni angolo del mondo che hanno contribuito con una piccola donazione spontanea. La coreografia era composta da circa 50mila fogli di plastica colorata, posati sui seggiolini da decine di appassionati che ci hanno aiutato nella riuscita del progetto. Nel concerto successivo, due giorni dopo, la scenografia è stata basata sulla luce dei telefoni, che hanno composto un cuore e le tre lettere E, S e B, le iniziali della storica E Street Band con la quale Bruce è nato e si esibisce tuttora”.

“Il risultato è stato straordinario, con lo stesso Springsteen che il 3 luglio è apparso visibilmente emozionato al momento del suo ingresso sul palco e, dopo le esibizioni, ha voluto ringraziare personalmente gli autori delle coreografie con una nota sul proprio sito ufficiale. Questo ci ha reso particolarmente orgogliosi di quello che avevamo fatto, contribuendo a rendere magica l’atmosfera di San Siro e allestendo uno spettacolo che rende le tappe italiane uniche al mondo. È stata un’esperienza fantastica, dall’inizio alla fine”.

Totale dei concerti visti sinora? Trenta. Nonostante la sua giovane età Pappolla ha un “palmares” da veterano. Ma Gabriele non ha alcuna intenzione di fermarsi. Next stop? Roma, naturalmente. Per l’ultima data italiana del tour 2016. E poi sicuramente Zurigo per la tappa conclusiva del tour Europeo. E chissà… forse ancora una puntata a Goteborg. Born to run, è il caso di dirlo.

Foto da Barleyarts (di Mathias Marchioni) e Our Love is Real.