“La Casa della Divina Provvidenza sta vivendo in questi giorni delle ore importantissime e decisive per il proprio futuro. La notizia delle dieci richieste di custodia cautelare (di cui tre in carcere e sette ai domiciliari) ha scosso l’intera città e ha anche provocato reazioni considerevoli a livello nazionale”. Comincia così una nota del presidio Libera “Sergio Cosmai” di Bisceglie sul terremoto giudiziario che sta scuotendo l’Ente ecclesiastico di Bisceglie.

“La Procura di Trani ha scoperchiato così un vaso che per anni è rimasto chiuso tra il silenzio, la conveniente ignavia e, a volte, anche la connivenza di tanti; troppi. Ammontano a 500 milioni i debiti accumulati in questi anni dalla casa di cura voluta da don Uva per assolvere al nobile fine di curare persone afflitte da gravi problematiche; una cifra esorbitante che rende bene l’idea di cosa sia diventato invece oggi questo ente”, continuano gli aderenti al movimento fondato da Don Luigi Ciotti. “La Casa della Divina Provvidenza è stata trasformata negli anni in una grande e lercia mangiatoia da cui hanno indebitamente attinto pezzi della malapolitica, esponenti del mondo clericale e anche una componente della società civile. L’immagine che viene fuori da questi primi atti della Procura di Trani dunque è particolarmente inquietante. Pare ormai evidente come attorno alla Casa della Divina Provvidenza, sulla pelle dei malati e dei lavoratori onesti, si sia costruito un vero e proprio sistema che portava denaro e voti a chi esercitava il proprio potere sull’ente. Assunzioni clientelari, conti neri paralleli, bilanci falsificati, superconsulenze affidate in modo poco limpido; sono queste le fondamenta su cui si baserà l’accusa”.

“Come Presidio di Libera Bisceglie crediamo che sia questo un momento in cui tutta la città debba fermarsi e riflettere su cosa è stato e su ciò che si è per troppo tempo tollerato che avvenisse sotto gli occhi di tutti. Che possa essere questo un momento di riscatto morale per tutta la città di Bisceglie”, si legge ancora nel comunicato stampa. “Riteniamo inoltre che sia doveroso esprimere gratitudine e massimo sostegno nei confronti del procuratore aggiunto Francesco Giannella e della pm Silvia Curione per il lavoro svolto sinora. Ci auguriamo che la Procura di Trani possa continuare a operare avvolta dal clima di massima libertà e serenità che un’indagine di queste proporzioni merita”.