Una raccolta fondi per salvare la vita di un bimbo indiano, Kasi, 3 anni. E’ l’iniziativa della pediatra biscegliese Pierangela Rana, da anni impegnata nelle attività benefiche dell’associazione Childcare Worldwide, costituita nel 2005 per volere di alcuni pediatri di famiglia. Un’organizzazione strutturata in grado di collaborare nella realizzazione di progetti in ambito assistenziale pediatrico del territorio, con altre nazioni, in particolare con i paesi in via di sviluppo.

Facciamo un passo indietro: la dottoressa Rana, autrice del libro “Come fare il pediatra di famiglia ed essere felice” – BookSprint Edizioni, ha viaggiato spesso negli ultimi anni, collaborando con diverse realtà benefiche, come Medici con l’Africa – Cuamm, visitando e portando il suo contributo professionale in molti paesi in cui l’agio quotidiano cui siamo abituati è solo un miraggio, una chimera, uno spettro. Nel suo ultimo lo definiremo “viaggio solidale” è stata in India, Paese che attualmente conta circa un miliardo e 400 milioni di abitanti ed è annoverato tra quelli in via di sviluppo, ma con forti, pressanti e pesanti sacche di disagio economico, culturale, socio-sanitario.

“Siamo un gruppo di circa ottanta pediatri”, ci spiega la dottoressa Rana, “mettiamo su un sistema di turni in orfanotrofi in cui vi sono neonati e bambini di tutte le età orfani o malati di hiv. restiamo dalle due alle quattro settimane in base alle disponibilità di ciascuno. Nell’ultima esperienza in India sono rimasta due settimane e sono stata accostata dalla dottoressa padovana Antonella Di Terlizzi, guarda caso nipote di un biscegliese. Accanto all’orfanotrofio dove ho prestato servizio, nella Regione di Andhra Pradesh, sud est dell’India, è stato costruito dall’ex presidente dell’associazione, Carol Faison, fondatrice insieme a suo marito Noel Harper di Care & Share Charitable Trust India, una scuola frequentata sia dai bambini dell’orfanotrofio, sia dai bambini dei paesi limitrofi”.

“Non restiamo soltanto in struttura”, sottolinea Pierangela Rana, “ma visitiamo spesso gli slum, periferie povere e degradate dell’India, in cui la gente dorme tra materiali di risulta e rifiuti. Visitiamo i bambini sui tavoli, in maniera spartana. In una scuola di queste periferie, a Vijaiawada, ho incontrato Kasi, il cui corpo è completamente segnato violentemente da un dramma avvenuto quando aveva solo un anno. La sua mamma stava cucinando sul fuoco quando il bambino è caduto nel pentolone rovesciandosi su tutta la parte sinistra del corpo acqua rovente trasfigurandola. Ha la testa completamente appiccicata alle spalle, non può alzare il braccio, ha il collo e la bocca storti, cicatrici invalidanti. Nell’ospedale governativo lo avrebbero operato tra cinque anni“, spiega la pediatra, ” quando ormai i danni lo avrebbero deformato per sempre. Sua mamma è giovanissima e vedova e ha anche un altro bambino oltre a Kasi”.

“Ho così pensato, chiedendo l’autorizzazione all’amministratrice della Ccww Italia Beatrice Pozzobon, di avviare una raccolta fondi per arrivare a racimolare 2500 euro che servono per il primo step di interventi chirurgici. Una raccolta fondi on line mettendo all’asta sete indiane, piccoli ma pregiatissimi manufatti, oggetti tipici. Finora, grazie all’impegno e al buon cuore della gente che ha risposto favorevolmente, abbiamo raccolta circa 1100 euro”, ci racconta Pierangela Rana.

Sulla pagina Facebook personale della dottoressa, a cadenza costante, si attiva un’asta in cui ci si può aggiudicare un oggetto in cambio di una donazione. Oltre a ciò la dottoressa Rana ha attivato un conto postepay dedicato. Ecco tutti gli estremi per contribuire:
Numero: 5333171077918023
IBAN: IT03G3608105138211179111185
Intestata a Pierangela Rana
Cod. Fisc. RNAPNG57H69A883F

“Ho visto sofferenza, povertà, morte per strada, per le strade, nelle campagne”, evidenzia la dottoressa, “abbiamo purtroppo perso anche dei piccoli a causa del malfunzionamento della sanità in alcune zone del Paese. Invito tutte e tutti a rendersi conto della gravità dei problemi esistenti in molti Paesi del mondo. E’ vero, “sottolinea Pierangela Rana, “in tutti i Paesi, come in tutte le famiglie, come nella vita di ciascuno di noi vi sono problemi di varie entità, ma ciò cui si assiste in certe realtà del pianeta è qualcosa di abominevole e feroce. Invito tutti a contribuire. Con quello che si può, anche con poco, ma ci resterà la soddisfazione di aver salvato la vita a un piccolo bambino indiano, il quale, senza questo supporto, si avvierebbe a un’esistenza di dolore che lo condurrebbe solo alla morte”.