Luca Minafra, biscegliese, classe 1996, è stato uno degli 11 barmen italiani scelti da Bruno Vanzan, tra i più famosi e competenti bartenders in Italia, nonché ormai riconoscibile volto televisivo, per un evento esclusivo tenutosi a Dubai dall’11 al 14 dicembre. Luca, insieme agli altri ragazzi selezionati, ha gestito come supervisore un team composto da oltre cento bartenders, scrupolosamente formati da Vanzan nei giorni precedenti all’evento. Sedici ore consecutive di preparazione, cinque ore di sonno in due giorni per la perfetta riuscita di un evento che Vanzan progettava ormai da oltre due anni, nell’incredibile World Trade Center di Dubai. Ospite musicale della serata: Katy Perry. Un evento con numeri da record: 10.000 persone servite e oltre 1000 litri di drinks preparati in soli 45 minuti. 

“Bruno non solo è il numero uno in Italia quando si parla di bar e di catering, ma è anche l’esempio lampante che la grinta, l’impegno e il lavoro duro ripagano sempre”, ci racconta Luca. “Ho letto dell’iniziativa direttamente dal suo account Instagram e non ho perso tempo ad inviare il mio curriculum. Passate già tre settimane da quando avevo inviato tutto, devo dire la verità, cominciavo a sperarci poco. Ma quando ho effettivamente ricevuto la mail di Bruno non riuscivo a credere ai miei occhi. In due giorni mi sono procurato il visto lavorativo e tutti i documenti necessari e ho deciso di partire. Prima di arrivare a Dubai abbiamo fatto una riunione preliminare a Milano e l’11 dicembre è cominciata questa avventura. Lo spazio adibito al bar è stato diviso in dieci postazioni, ognuna con sei barmen, e in altre postazioni nel retro, adibite alla preparazione e non accessibili al pubblico. Si parla addirittura di Guinness World Record, ma al momento non abbiamo ancora l’ufficialità”. 

Per Luca l’esperienza a Dubai con Bruno Vanzan è stato il coronamento di un percorso cominciato già un po’ di tempo fa a Bisceglie. “Ho iniziato quattro anni fa in un locale sul lungomare”, ci spiega. “Inizialmente lavoravo come cameriere ma capii subito che in realtà ciò che avrei voluto fare era altro. Mentre lavoravo, avevo occhi solo per il bar e per le persone che se ne occupavano. Per questo motivo ho cominciato a studiare da solo, in maniera autonoma, e dopo poco, tramite alcuni contatti che avevo conosciuto lì, a lavorare in alcune feste private. Poi sono arrivati i lavori nei primi locali. Non solo a Bisceglie, ma anche in altre città vicine come Barletta, Trani e Cerignola, fino ad alcune esperienze all’estero, come quella di un mese in Albania nel 2018”. 

“Ho imparato che nella vita bisogna credere fortemente in ciò che si fa perché i risultati si ottengono solo nel lungo periodo. Di Bruno mi ha colpito subito la dedizione che riponeva in ogni sua azione e la cura che metteva in ogni minimo particolare. Era il primo ad essere sveglio la mattina e l’ultimo ad andare a letto. Sono tornato da Dubai con una carica diversa e me ne accorgo ogni giorno. Posso dire di aver vissuto un sogno e sono felice di aver contribuito a qualcosa di così grande con un team di persone speciali”.