Emozione, commozione, ricordo. Ma anche e soprattutto speranza, impegno, legàmi, responsabilità. Sono gli stati d’animo, le sensazioni, i valori emersi dalla cerimonia di intitolazione di un largo di via della libertà alla memoria delle 118 vittime della sciagura aerea di Linate dell’8 ottobre 2001 che sconvolse il capoluogo lombardo, l’Italia e il mondo intero. Da domani, quel tratto di litoranea molto frequentato soprattutto nel periodo estivo, di fronte al parcheggio di conca dei monaci, nei pressi della spiaggia comunemente nota come “La Grotta”, si chiamerà “Largo 8 Ottobre 2001 – Per non dimenticare”.

Quel giorno all’aeroporto di Linate un aereo della compagnia Scandinavian Airlines entrò in collisione con un Cessna entrato erroneamente in pista a causa della fitta nebbia. Nell’impatto l’imponente MD 87 si schiantò contro il capannone per lo smistamento dei bagagli dell’aeroporto. Fu il disastro più grosso della storia dell’aviazione italiana, tristemente secondo nel mondo, in tema di incidenti a terra, solo alla tragedia di Tenerife del 1977.

Alla cerimonia di stamane, domenica 9 agosto, voluta dall’amministrazione comunale, hanno partecipato il sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, oltre alle autorità civili, religiose e militari.

Ma la presenza più evocativa e carica di significato simbolico è quella di Pasquale Padovano, biscegliese, unico superstite della tragedia di Milano. “Oggi è un giorno importante per la comunità di Bisceglie, di Milano e per il Comitato 8 ottobre”, sottolinea ai nostri taccuini Padovano, nel 2001 operaio dell’aeroporto milanese, addetto allo smistamento dei bagagli. “Ricordo tutto di quel giorno. Avevo lasciato le valigie in aereo e, tornato nel capannone dell’aeroporto, sentii la fortissima esplosione. Pensai istantaneamente ad un nuovo attentato terroristico dopo quello delle torri gemelle a New York. Mi girai, vidi l’ala dell’aereo in fiamme e poi ne fui subito investito. Riportai ustioni di terzo grado sull’85% del corpo. Sono stato in coma per cinque mesi. Ho subito 94 interventi chirurgici ma non ho ancora terminato. Vivo, in pratica, negli ospedali. Ma vado avanti e ci tengo a partecipare alle cerimonie che vengono effettuate nelle varie parti d’Italia. Sono una testimonianza vivente, per lo Stato la 119esima vittima”. La sua presenza, particolarmente a Bisceglie, la sua città, ma anche in altri luoghi del nostro Paese, è un segnale di grande coraggio, forza di volontà e d’animo, affinché si onori la memoria delle vittime della strage, in cui morirono tutti i passeggeri di entrambi gli aerei e i dipendenti dell’aeroporto addetti ai bagagli. E non solo. La sua presenza è un monito, un incentivo affinché si perori la causa della sicurezza per chi lavora e transita giornalmente negli aeroporti e per chi viaggia a bordo degli aerei.

“Fu una tragedia che si poteva e doveva evitare”, ha dichiarato Giuliano Pisapia. “Il dolore della città, dei familiari e degli italiani ha creato una magnifica spinta propulsiva. La rabbia, il dolore, un velo di odio nei confronti dei responsabili si sono trasformati in impegno concreto per la sicurezza aeronautica, anche grazie alla nobile e incessante azione del Comitato 8 Ottobre. Sono lieto di essere qui”, ha continuato il primo cittadino di Milano, “ringrazio Pasquale (riferito a Padovano, ndr) che mi ha voluto fortemente e mi ha tempestato di telefonate (dice sorridendo Pisapia) affinché non mancassi a questo appuntamento. E ringrazio Francesco Spina, che in un giorno così importante per la comunità biscegliese, che festeggia i suoi santi patroni, ha voluto ricordare le vittime di Linate e lanciare un importante messaggio di speranza per il futuro. Grazie anche ai cittadini di Bisceglie. C’era già un ponte tra le nostre comunità di cui Dino Abbascià era il simbolo, nel solco di chi non dimentica le proprie origini ma sa essere cittadino italiano e del mondo. Dobbiamo lavorare ed essere uniti affinché simili tragedie non accadano più”.

E di speranza ha parlato anche il sindaco Spina. “Il nostro concittadino Pasquale Padovano, con enorme forza morale, sta trasformando il dolore in impegno sociale e culturale per la sicurezza. Oggi lanciamo un segnale positivo e di speranza. Rendiamo onore alle vittime ma anche all’attività di Padovano e del Comitato 8 Ottobre, in un’iniziativa benedetta anche dai nostri santi patroni”. E il sindaco di Bisceglie ha poi rinsaldato il profondo legame con Milano: “Nel capoluogo lombardo abbiamo radici profonde. Con Pisapia cercheremo di istituzionalizzare un momento di ricordo per Dino Abbascià che rafforzi ulteriormente i rapporti delle nostre comunità”.

“Con la memoria di chi non c’è più e la forza di chi è qui con noi dobbiamo continuare questa battaglia di responsabilità”, ha sostenuto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “Ammesso che il dolore possa avere un senso, oggi abbiamo l’impressione che da quei giorni terribili sia cominciata una storia di legàmi forti e autentici, un po’ come accadde anche nel Risorgimento. Inondati dalle emozioni di questa giornata, dobbiamo andare avanti nel segno dei valori che cambiano il senso della nostra vita”.

Durante la cerimonia è intervenuta anche Rosanna Albergo Baldacci, presidente dell’associazione del disastro aereo di Capo Gallo, che il 6 agosto 2005 causò 16 vittime tra i passeggeri del volo ATR 72 Bari-Djerba, precipitato nelle acque siciliane. Rosanna Albergo Baldacci ha rimarcato l’importanza della responsabilità e ha illustrato in breve l’iniziativa del libro “Il bosco nel cielo”, una favola scritta dagli alunni dai 5 agli 11 anni di molte scuole baresi e della provincia.

Parola poi al direttore della task force del Comitato 8 ottobre, il Comandante Arturo Radini, il quale ha ricordato come esista “una memoria retorica, destinata al breve termine, e una memoria educativa, molto più duratura, che trasforma episodi negativi in positività. La sicurezza per i viaggiatori, per i lavoratori e per i cittadini è un diritto inalienabile che rende civile questo Stato”.

Hanno portato i saluti istituzionali il vice Prefetto della Provincia di Barletta Andria Trani, Rosa Massa, e il sostituto procuratore della Repubblica di Trani, Giovanni Vaira.