Il comune di Bisceglie ha deciso di agire legalmente nei confronti di tre imprese di onoranze funebri cittadine che, secondo l’ente pubblico, non hanno corrisposto i diritti fissi per i trasporti funebri. Preliminarmente è bene specificare che per trasporto funebre si intende: “il trasferimento del cadavere dal luogo del decesso o rinvenimento all’obitorio e/o al cimitero” ed in questa definizione rientrano anche i cortei funebri per cui è necessario chiedere nulla osta al Comando di Polizia Municipale per ragioni inerenti alla viabilità.

Secondo quanto prescritto dall’apposito regolamento comunale: “Ogni trasporto funebre che si svolge nell’ambito del Comune di Bisceglie è soggetto al pagamento di una tariffa da corrispondersi alle imprese di onoranze funebri il cui importo massimo non può eccedere la somma di 250,00 euro. Ogni impresa funebre, ai fini del rilascio per l’autorizzazione del trasporto funebre, deve corrispondere al Comune  di Bisceglie, un importo pari al 25% della tariffa massima equivalente  a € 62,50 a titolo di diritto fisso.”

Nella giurisprudenza si possono trovare una serie di interpretazioni diverse alle norme di polizia mortuaria, pur non avendo gli onori della cronaca la materia è spesso dibattuta e con esiti anche incerti. Sicuramente va sottolineato che proprio a proposito di autorizzazioni al trasporto funebre la Regione Puglia nelle note esplicative del regolamento di Polizia Mortuaria ha chiarito che l’autorizzazione al trasporto funebre: “è prevista sempre anche per il trasporto nella stessa città del decesso, non è a titolo oneroso essendo un atto dovuto e previsto dalla norma, contrariamente al solo servizio di trasporto”. Ribadiamo che la materia è senza dubbio complicata ed è più che probabile che la vicenda avrà una coda giudiziaria.

L’unico dato certo sin’ora è che con la delibera di giunta N. 282 del 15/10/2015 , nonostante la presenza dell’avvocatura comunale, l’amministrazione comunale ha preferito dar mandato ad un legale esterno all’ente per la riscossione coattiva nei confronti delle Imprese Funebri Dente s.a.s., La cattolica e De Feudis. Il professionista scelto dal comune per seguire la vicenda è l’avv. Francesco Logoluso e la cifra impegnata quale compenso in via forfettaria è pari a 5.836,48 euro. Nell’atto non è specificato quale sia il corrispettivo per cui si chiede la riscossione coattiva o, in altre parole,  quale sia la cifra che il comune intende recuperare dalle imprese funebri.