Dai primi di dicembre  sono operative le colonnine che il consorzio Ambiente 2.0, responsabile della gestione dei rifiuti a Bisceglie, ha messo gratuitamente a disposizione della cittadinanza per il conferimento delle deiezioni canine. Ad oltre un mese dall’installazione, quali sono le condizioni delle strade biscegliesi?

Le colonnine sono munite di due cassette: una superiore, contenente i sacchetti, e una inferiore, adibita al conferimento dei rifiuti. Tali postazioni di raccolta sono state installate in 20 punti nevralgici della città: tre nel quartiere Sant’Andrea (via padre Kolbe, via Sant’Andrea, via Santa Chiara), due in zona San Pietro (piazza Salvo d’Acquisto, via Cavour), cinque nella periferia sud della città (via Piccinni, via Fragata, via Fracanzano, via Di Leo e via San Martino). Le rimanenti dieci coprono il centro urbano: corso Umberto, via P. Napoletano, via Monte San Michele, via Gramsci, via Prof. Mauro Terlizzi, piazza Diaz, via Isonzo, piazza Giannattasio e due in piazza Vittorio Emanuele.

La disposizione delle colonnine, più chiaramente visibile nella mappa (clicca qui), privilegia il centro cittadino, ma garantisce una certa copertura anche nelle aree periferiche (Sant’Andrea, San Pietro e la zona sud). Totalmente “scoperti” rimangono invece il lungomare (e dunque i quartieri “Salnitro” e “Cittadella”) e l’area del porto. Per raggiungere le postazioni più vicine i proprietari dei cani sono pertanto costretti a raggiungere via Gramsci, corso Umberto o via Fragata.

L’assenza delle postazioni di raccolta si fa sentire in tutti i quartieri succitati, ma è particolarmente evidente sul lungomare di via Prussiano, come testimoniato dalle foto. In mancanza di colonnine alcuni abitanti della zona dell’ex macello comunale hanno fatto della necessità una (discutibile) virtù, appendendo abitualmente i sacchetti sulle ringhiere delle scale che portano alla spiaggia. Il risultato è una sorta di versione “sporcacciona” (e senza dubbio indecorosa) dei lucchetti di Ponte Milvio a Roma.

Serie di deiezioni canine in via Consiglio

Lo stato di pulizia delle strade (con riferimento alle feci canine) è vario. Molti marciapiedi, più spesso in periferia, ma anche nel centro urbano, sono più spesso punteggiati da “bisognini” non raccolti. A farne le spese sono i pedoni, che si vedono spesso costretti ad un vero e proprio “slalom”. In tutta la città, inoltre, vige la cattiva abitudine di far defecare i propri animali domestici nelle aiuole di contenimento degli alberi ornamentali. Sebbene ciò non costituisca un ostacolo vero e proprio per il transito dei pedoni, l’accumulo di deiezioni in uno stesso punto (caso molto frequente, come testimoniano le foto) è ovviamente uno spettacolo ripugnante, fonte di cattivo odore e proliferazione di insetti specialmente nei mesi più caldi.

Postazione di piazza Salvo d’Acquisto (zona San Pietro). Notare il “bisognino” proprio sotto la colonnina

Sarebbe logico pensare che le strade più sporche siano quelle più lontane dalle colonnine, ma il reportage ha dimostrato altrimenti. In più di un caso, infatti, le feci si trovano sullo stesso marciapiede in cui è stata installata la colonnina (come dimostrano le foto di via Consiglio, Parco Sant’Andrea e via Piccinni). Alcuni cani, addirittura, hanno defecato sotto la stessa colonnina (vedi la foto scattata a piazza d’Acquisto). Tale paradossale comportamento evidenzia l’inciviltà di alcuni padroni che, pur recandosi nei pressi della colonnina, per pigrizia o per menefreghismo preferiscono lasciare un “ricordino” a testimonianza del loro passaggio.

Nonostante buona parte dei proprietari di cani continui a far defecare i propri animali per strada, le colonnine vengono utilizzate con una certa frequenza. Il giro d’ispezione ha infatti evidenziato come la maggior parte delle colonnine fosse piena per metà. Il risultato non è certo eccezionale, ma si spera che nei prossimi mesi più cittadini imparino a conferire le feci canine negli appositi contenitori. Uniche eccezioni, come evidenziato dalle foto, i punti di raccolta di piazza d’Acquisto e via Napoletano (di fronte all’Epass). Addirittura, nel secondo caso, la cassetta di conferimento è risultata tanto piena che alcuni cittadini sono stati costretti a depositare i sacchetti su di essa.

E se le criticità analizzate finora sono dovute all’inciviltà di una parte dei cittadini, non estranea alla situazione generale è la mancanza totale dei sacchetti. Già in una nota stampa del 7 gennaio il consorzio aveva denunciato il sistematico saccheggio (leggi qui). Al deprecabile atto, tuttavia, il consorzio di gestione dei rifiuti non ha posto ancora rimedio, e a distanza di una settimana le colonnine sono ancora prive di buste.

La fornitura dei sacchetti è comunque un servizio supplementare, come specifica Ambiente 2.0, interrogato al riguardo: “Questo servizio non è obbligatorio per il Consorzio, infatti è tra quelli “offerti” nel progetto di gara e quindi non rientra tra quelli pianificati e negli obblighi da Capitolato“. Nel comunicato con cui si annunciava l’operatività delle colonnine, però, la stessa azienda dichiarava: “Stop agli alibiNessuno sarà più esentato da questo vero e proprio dovere. Il rispetto degli altri comincia proprio dai comportamenti individuali”.  E se la mancanza dei sacchetti non giustifica l’inciviltà di alcuni possessori di cani, sarebbe però più giusto se il consorzio ripristinasse tale servizio per coerenza con la propria politica lavorativa e, soprattutto, per spronare con un gesto concreto i cittadini a rispettare maggiormente la propria città.

Photogallery a cura di Francesco Brescia, Leonardo Napoletano e Angelica Todisco