Rabbia e preoccupazione, ma anche speranza e determinazione: emozioni di ogni tipo hanno infiammato l’attesa conferenza stampa indetta dai dirigenti biscegliesi del Bisceglie Calcio e svoltasi, nella serata di martedì 17 luglio, in un gremito auditorium dell’ex-monastero di Santa Croce. I dirigenti, sorpresi e delusi quanto i tifosi dalle notizie arrivate da Bari nella giornata di lunedì (leggi qui), hanno voluto rivolgersi ai tifosi e ai cittadini per chiarire la loro posizione nei confronti del presidente Nicola Canonico e alla sua proposta di spostare il titolo sportivo della società biscegliese nel capoluogo pugliese dopo il fallimento dell’Fc Bari 1908 (leggi qui), un’idea ritirata già martedì mattina (leggi qui), dopo la contestazione degli Ultras della squadra biancorossa.

A parlare, davanti ai tifosi che non hanno risparmiato cori a sostegno della squadra e contro Canonico, sono stati il dirigente Franco De Martino e il vice-presidente della squadra Giuliano Mastrototaro, che essenzialmente hanno preso le distanze da ogni decisione presa dal presidente della squadra nelle ultime 24 ore, rimproverando a quest’ultimo una scarsa riconoscenza nei confronti della città, dei tifosi e della dirigenza stessa, chiedendogli di fare un passo indietro con la cessione di società e titolo sportivo al comune di Bisceglie (tra i presenti, a tal proposito, anche il neoeletto sindaco Angelantonio Angarano), e appellandosi poi agli imprenditori della città dei dolmen per far sì che, con il loro aiuto economico, la squadra possa essere salvata, anche se dovesse essere costretta a giocare in una categoria inferiore.

Ben 105 anni di storia non possono essere cancellati in pochi minuti – ha detto De Martino nel suo accorato intervento – Ci saremmo aspettati, oggi, delle scuse da parte del signor Canonico, non tanto a noi dirigenti, ma alla città, ai cittadini, alla nostra storia e alla nostra passione, ai nostri e ai vostri sacrifici. E invece, nel suo intervento odierno, si è preoccupato soltanto di difendere se stesso. Quindi, da parte nostra, è arrivato il momento di chiarire degli aspetti e fare delle richieste precise“.

“Come ben sapete – ha proseguito De Martino – la società As Bisceglie Calcio 1913 srl è detenuta al 100% dalla famiglia Canonico, perciò a noi altri dirigenti non è stato mai possibile prendere decisioni sulla gestione societaria, tantomeno di prendere decisioni di carattere straordinario. Nonostante ciò, per amore della maglia e di questi colori, ci siamo sacrificati per la causa del Bisceglie Calcio. Almeno fino a lunedì, quando in uno studio notarile si è tenuta una riunione societaria, alla presenza dei soli detentori delle quote, cioè Nicola Canonico e i propri figli, in cui si è deliberato di spostare la sede legale da Bisceglie a Modugno, cambiare la denominazione da As Bisceglie 1913 ad As Bari 2018, e come se non bastasse, di cambiare i colori sociali dal nerazzurro al biancorosso”.

I presenti hanno inondato la sala di fischi, prima che De Martino riprendesse parola: “Crediamo sia evidente che l’esito di questa assemblea sia propedeutico al passaggio definitivo della squadra da Bisceglie a Bari, previa parere favorevole della Figc. Canonico ha dichiarato poi che sarebbe andato presso la sede della Lega con il sindaco di Bari, Antonio Decaro, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, palesando una possibile mossa politica dietro la sua decisione, che però non commentiamo oltre, invitando tutti a prendersi le proprie responsabilità. Noi però non ci stiamo a tutto ciò, e abbiamo tre richieste da sottoporre all’attenzione di tutti: innanzitutto chiediamo che si ristabiliscano le condizioni iniziali relative alla nostra società e che il tutto venga archiviato presso la Federcalcio con espressa rinuncia a quanto richiesto, il che permetterebbe alla società e al titolo di restare nella nostra città. Come seconda richiesta, invitiamo Canonico a consegnare al sindaco di Bisceglie una dichiarazione di volontà di cessione della squadra, e del titolo sportivo ad essa legato, a terzi. Come terza richiesta, chiediamo il coinvolgimento diretto del sindaco e dell’intera città sportiva perché siano create le condizioni di giocare in una qualsiasi categoria, con la priorità assoluta di far restare la squadra a Bisceglie, così come vuole la storia, perché questa squadra è stata dei nostri padri, è nostra, sarà dei nostri figli e dei figli dei nostri figli, perché il Bisceglie Calcio non può morire così”.

Il dirigente, poi, si è rivolto direttamente a possibili nuovi investitori: “Ora io non posso far altro che chiamare in causa gli imprenditori biscegliesi, invitandoli a tirare fuori, mi si passi il termine, gli attributi. Noi siamo disponibili a partecipare umilmente a una nuova società, senza interessi personali o politici. Abbiamo avuto dei momenti di crisi, ma li abbiamo sempre superati insieme. Ci possono essere delle incomprensioni, ma le abbiamo subito chiarite. Detto questo, invitiamo tutti gli imprenditori, compresi quelli impegnati in altre realtà cittadine, come i Pedone che hanno creato l’Unione Calcio, ma anche tutta la politica, unendo maggioranza e opposizione, a lottare assieme per salvare la nostra storia, perché da soli non possiamo farcela, ma con un azionariato popolare, una fondazione, la partecipazione di tutti possiamo salvare questa squadra. Diversamente, e lo dico col cuore in mano e le lacrime agli occhi, se non riuscissimo a trovare unità d’intenti, dovremo aspettarci scenari bui e imprevedibili.

Rivolgendosi poi al sindaco Angarano, De Martino ha chiuso il suo intervento con un appello diretto: “Ora la palla passa a lei, signor sindaco, perché noi non possiamo trattare con il signor Canonico la cessione della squadra. Al momento, infatti, l’unica persona che può farlo è lei, ovviamente nel modo che più si confà alle possibilità concesse alla sua carica istituzionale”.

Presa la parola, il primo cittadino ha innanzitutto ringraziato i tifosi, prima di spiegare quali possano essere le sue possibilità a livello istituzionale: “Innanzitutto vorrei ringraziare tutti voi tifosi – ha esordito – perché state reagendo con grandissima maturità, fornendo un esempio raro di signorilità. Anch’io sono tifoso del Bisceglie da quando ero un ragazzino, ma in questo contesto devo evitare di farmi prendere dall’emozione e cercare di trovare una soluzione con lucidità ad un problema che non pensavo di dover affrontare dopo due settimane dal mio insediamento. Come sapete Canonico è di Bari e tifa per il Bari: si potrebbe quasi comprendere la sua decisione, ma è stata spiacevole sua mancanza di sensibilità che lo ha spinto a intraprendere questo percorso lontano dalla luce del sole, senza coinvolgere la dirigenza e la tifoseria. Noi gli riconosciamo i meriti che ha avuto a Bisceglie durante la sua presidenza, ma ieri sera siamo stati tutti sorpresi. Nelle scorse ore ho parlato col sindaco Decaro, che pur essendo barese e tifoso del Bari si è dimostrato sportivo, tirandosi fuori dalla vicenda e notando come gli stessi sostenitori biancorossi non avessero accettato la decisione. Ho provato a sentire anche Canonico, ma è irrintracciabile“.

“Quello che posso dire è che quella presa dal presidente è una decisione che nessuno sportivo potrebbe accettare – ha proseguito Angarano – Il Bisceglie ha conquistato la categoria sul campo, e merita perciò di giocarci: lo hanno capito anche i tifosi del Bari e il sindaco Decaro. Da parte nostra, abbiamo inviato una lettera a Figc e Lega Pro in cui abbiamo chiarito degli aspetti che sicuramente giocano a sfavore di un trasferimento, che non può basarsi sul numero di tifosi o sull’ampiezza dello stadio. Al commissario Figc Roberto Fabbricini abbiamo scritto che 105 anni di storia non possono essere cancellati in una notte. Il Bisceglie Calcio ha i bilanci a posto, è in regola economicamente ed è una società in salute: perché deve sacrificarsi per salvare una società che, purtroppo, è fallita per demeriti della propria dirigenza? In attesa di risposta da parte della Federcalcio, attendiamo quella del presidente: la nostra intenzione è quella di trovare un accordo per far rimanere il titolo sportivo in città, perché l’amministrazione comunale è stata, è e sarà sempre vicina al Bisceglie Calcio”.

A chiudere la serie gli interventi è stato il vice-presidente Mastrototaro: “Con questa conferenza stampa confermiamo la nostra biscegliesità e il nostro dissenso da quello che è successo ieri: due città sono state violentate e scippate della loro tradizione sportiva, e noi dirigenti biscegliesi ci siamo ritrovati ad ascoltare interdetti Canonico nella sua descrizione di quanto aveva fatto per spostare il titolo sportivo da Bisceglie a Bari. Durante la trasmissione in cui è intervenuto, ha dichiarato poi di aver portato a suo tempo da solo la squadra in Serie C, una dichiarazione che ci permettiamo di contestare. Se abbiamo conquistato il diritto di partecipare alla terza serie, è anche merito del gruppo dirigenziale biscegliese. Pensate a tre anni fa, quando la squadra orfana dello stesso Canonico, che aveva lasciato il titolo nele mani dell’allora sindaco Spina, completò il campionato di serie D con una splendida salvezza, e in quella stagione i ragazzi furono ampiamente sostenuti da noi, oltre che dai tifosi. L’anno successivo convincemmo Canonico a tornare in società, con grandi sacrifici anche economici da parte del gruppo dirigenziale biscegliese che furono determinanti per la vittoria del campionato e per il successivo anno in C. Noi non ci siamo mai tirati mai indietro, e non lo faremo adesso. La stella bianca e i colori nerazzurri non dovranno mai spostarsi da Bisceglie“.

In conclusione, De Martino ha ripreso la parola e ha dichiarato: “Dobbiamo essere uniti, non facciamoci prendere dal panico di poter avere notizie negative. Siamo aperti a qualunque tipo di soluzione, ma una cosa è certa: noi ci batteremo fino alla fine perché il titolo sportivo resti a Bisceglie, qualunque sia la categoria da affrontare, perché 105 anni di storia contano eccome. Canonico, da parte sua, ha già subito una sconfitta dalla sua Bari, che credeva dalla sua parte e che invece lo ha rifiutato. La realtà è questa, la situazione è particolare: abbiamo bisogno dell’apporto incondizionato di tutti, senza rancori, uniti in un’unica battaglia: salvare il Bisceglie Calcio”.

(Foto di Emmanuele Mastrodonato)