Riflettere, dialogare, informare sul tema dell’immigrazione ripercorrendone storia, cause ed effetti. È stato l’obiettivo, pienamente raggiunto, del dibattito intitolato “Attenti allo straniero”, svoltosi nel pomeriggio di lunedì 18 luglio al Bar Oriente, in piazza Vittorio Emanuele. Durante la conversazione, organizzata dall’associazione di volontariato biscegliese “Schàra” e moderata dal diacono Riccardo Losappio, direttore dell’Ufficio diocesano cultura e comunicazioni sociali, sono intervenuti il presbitero Tonio Dell’Olio, membro dell’ufficio di presidenza di Libera, don Ferdinando Cascella, parroco della chiesa di San Lorenzo, Bartolo Cosmai, presidente di “Schàra”, e Vittorio Fata, vice sindaco di Bisceglie.

“Siamo vittime di una propaganda che intende l’immigrazione come un problema, e non come un fenomeno”, ha esordito Tonio Dell’Olio. “In realtà le difficoltà iniziano da Lampedusa in poi”. Come spiegato nel corso della discussione, grazie anche alle testimonianze di tre immigrati africani in terra biscegliese, tra i motivi per il quale questo fenomeno assume tratti negativi ci sono i pregiudizi che portano a respingere aprioristicamente i migranti senza conoscerne le loro storie. Spesso viene infatti ignorato che nei loro paesi d’origine (tra i quali Nigeria e Costa d’Avorio) vi sono governi sottomessi a potenze straniere che, grazie a una posizione commerciale più forte, riescono a strappare risorse e ricchezze a condizioni molto vantaggiose. I risultati di questa politica non fanno che impoverire gli stati e causare guerra e fame. È come è successo in Sud Sudan, dove Tonio Dell’Olio ha visto carcerati cinesi sfollare le comunità locali per permettere l’estrazione di oro e altri minerali, in cambio di una riduzione di pena da parte del governo.

Altra tematica affrontata durante la conversazione è stata quella del viaggio che i migranti devono affrontare per arrivare in Italia. Ibrahim, originario della Nigeria, ha raccontato che, dopo aver passato nove mesi in Libia, è finalmente riuscito ad arrivare nel nostro Paese con una nave, pagando mille dollari per il viaggio. Ahmed (ivoriano) ha parlato di come prima di attraversare il Mediterraneo abbia speso duecento dollari per oltrepassare il deserto nell’arco di una settimana.

Il messaggio lasciato da Dell’Olio è stato quello di vedere l’immigrazione come un’opportunità: “Accogliere immigrati in Italia costa dieci miliardi, ma essi ne producono quattordici lavorando nelle società italiane e contribuendo a un 8% del Pil”.

Il dibattito si è concluso sulle note di “Heal the world” con un esibizione di Walter Todisco e Carmela Moramarco, lasciando le conclusioni a don Ferdinando Cascella, che ha ribadito l’importanza dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti.