L’estate che sta per giungere al termine non rimarrà di certo nell’album dei ricordi più belli per il velocista biscegliese Eusebio Haliti. La nuvoletta fantozziana accanitasi sul fenomeno di Scutari durante i meeting pre estivi e l’infortunio, accusato prima ed evidenziato poi, in occasione del Campionati Italiani assoluti hanno pregiudicato il proseguo di stagione che attendeva Haliti ai Campionati Europei di atletica.

Tutto svanito, tutto da rifare, nella vita come nello sport capita spesso, ma la forza di reagire e di tornare più forte di prima è nel DNA dell’italo-albanese. “Non è stato certo un bel periodo – esordisce ironico Haliti – passare da favorito ai campionati italiani a rimanere a casa venendo in tv gli europei è stato un boccone dure da digerire. L’infiammazione dell’inserzione al tendine del bicipite femorale sinistro ha compromesso la mia stagione in maniera perentoria. Alle qualificazioni degli assoluti non sono riuscito a saltare gli ostacoli e quel problema me lo porto ancora adesso, anche se il peggio sembra ormai passato”.

Passare dall’altare alla polvere non è mai bello per un atleta, ma nella carriera di Haliti è già capitato, “Dopo i mondiali di Mosca sono stato fermo cinque mesi a causa di una infiammazione alla tibia – ricorda – ma poi ho avuto la capacità di tornare subito ai miei livelli. Ho già una bella corazza e so benissimo che nello sport un giorno sei il migliore di tutti e poi il giorno dopo sei un brocco. La nostra nazione è fatta cosi, vive di estremismi, ma noi atleti dobbiamo conviverci. Adesso penso a recuperare bene, sperando di poter disputare a settembre le gare di staffetta per la mia squadra, la Scotellaro, poi prepareremo al meglio la stagione invernale per tornare al top il prossimo anno”.

Da definire, infine, c’è il rapporto con la federazione; un rapporto non molto chiaro nell’ultimo anno e che Haliti vuole rendere il più limpido possibile, “A breve ci sarà un confronto sulle future scelte a livello federale. Con il mio tecnico, Tonino Ferro, avremo un incontro con il presidente della Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera ndr,) Alfio Giomi ed il Direttore Tecnico Massimo Magnani per capire come lavorare meglio insieme, certi che si possa trovare un passo comune”.