L’appoggio nei confronti di Marcello De Vito, presidente del consiglio comunale di Roma arrestato lo scorso 20 marzo, da parte del deputato biscegliese Davide Galantino (leggi qui) provocò una dura reazione dal parte del Movimento 5 Stelle dichiarando: “Il deputato Galantino può andare nel PD, anzi lo invitiamo proprio ad andare nel PD, o in Forza Italia, insomma in qualsiasi altro posto che non sia il Movimento 5 Stelle”.

A distanza di cinque mesi, ed in piena crisi di Governo, Galantino torna a parlare in merito alle considerazioni dei pentastellati, “Fa strano vedere oggi Di Maio e Zingaretti seduti allo stesso tavolo, ma dopo aver cambiato idea su qualsiasi cosa, questo non mi meraviglia. Ho sempre ostentato le mie idee senza timore di essere relegato ai margini. C’era un tempo infatti, in cui prendevo posizione per la gogna mediatica propinata a Marcello De Vito, arrestato per corruzione in ordine ai fatti dello stadio di Roma. L’applicazione di una misura cautelare, infatti, non sempre determina la colpevolezza dell’indagato che all’esito del processo può anche essere assolto. O ancora”, continua Galantino, “l’applicazione di una misura cautelare può essere anche il frutto di un provvedimento meritevole di approfondimenti. Così è stato per Marcello De Vito”.

Il deputato biscegliese continua affermando che, “La Corte di Cassazione ha stabilito che non sussistono ‘dati indiziari’ sufficientemente motivati, prima dal Gip e poi dal Riesame, per affermare che il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito e l’avvocato Camillo Mezzacapo facessero parte del ‘gruppo criminale’ guidato dall’imprenditore Luca Parnasi”. 

Oggi la Corte di Cassazione ha decretato che avevo ragione”, conclude Galantino, “di difendere Marcello De Vito. Felice di aver sempre esternato le mie opinioni come ogni rappresentante dei cittadini dovrebbe fare”.