Si apre con una splendida poesia dedicata alla “parola” lo spettacolo “Scanzonati” andato in scena ieri sera al teatro Garibaldi. Uno spettacolo che ha alternato, per circa un paio d’ore, due registri: la musica e la parola (appunto). Alla musica ci ha pensato il trio “Amori sospesi” composto da Gabriele Mirabassi al clarinetto, Nando Di Modugno alla chitarra e Pierluigi Balducci al basso. La parola, invece, definita “un ospite” da Mirabassi, è stata interpretata  da David Riondino, o meglio dalla sua formidabile ironia.
Ha sorpreso l’armonia (ma ad un concerto è una parola d’ordine) tra l’esecuzione (magistrale!) dei brani ed i momenti di ilarità che hanno avuto per protagonista le poesie, gli sketch ed i dialoghi di Riondino (i più nostalgici lo ricordano per le sue celebri apparizioni al Maurizio Costanzo show).

La musica soave di un concerto jazz e le risate spassionate da spettacolo comico, probabilmente ci apparivano distanti, non associabili. Ma è qui la magia dello scambio tra musica e parole perché, in fondo, la melodia “è il risultato delle parole della musica”. “Se la vita è un incontro”, per citare ancora Mirabassi, diremmo che questo è stato assolutamente vincente.

Foto di Nicola Mastrototaro