10944376_798049946941877_1260676722394187388_nLa memoria. Intima, multiforme e inseparabile compagna dell’uomo. Elemento centrale di questo mese e del nuovo appuntamento della “Farmacia dei Sentimenti”, l’iniziativa culturale realizzata dal Teatro Garibaldi in collaborazione con l’associazione culturale Linea D’Onda. Si terrà domenica 25 gennaio alle ore 18,30 presso la vecchia sede della Farmacia Colasuonno in via Isonzo 39.

In scena “Storie di Zhoran”, di e con Giuseppe Ciciriello. Arrangiamenti e fisarmonica a cura di Piero Santoro.

Durante l’olocausto nazista, con il macabro pretesto della pulizia etnica, migliaia di zingari finirono nei campi di sterminio. Nel culto del super uomo, atroci barbarie vennero commesse sotto lo sguardo attonito del mondo. Ma cos’è un uomo? E che cos’è oggi uno zingaro? Zhoran, con il suo amico Borhat, cerca di rispondere a queste domande con una certa ironia, raccontando storie semplici, sorprendenti: frutto di una cultura orale che si tramanda di generazione in generazione. Intorno: melodie e ritmi balcanici a cui è difficile resistere. Zingari, quante cose si dicono sugli Zingari. Quante storie, quanti miti e quante leggende ci sono sugli zingari.
Rom, Kalè, Sinti, Caminanti, Manuche, Gipsy, Gitani. Quanti sono gli zingari?
Alcuni sostengono che gli Zingari siano i discendenti della stirpe di Caino, padre dei suonatori di flauto e tamburo, maledetti e costretti a viaggiare per il mondo, per l’eternità. Altri invece sostengono che gli Zingari abbiano fabbricato i chiodi della croce di Cristo e per questo la loro genia è maledetta e costretta a viaggiare per l’eternità. Molti pensano che gli Zingari siano costretti a viaggiare perché maledetti. Ma maledetti da chi? Da Dio o dagli uomini, altri figli di Dio? Chi maledice? Chi odia? E perché?
Le tesi più accreditate fanno risalire l’inizio del lungo esodo degli Zingari al Medio Evo, quando l’intera popolazione di una zona dell’india nord occidentale cominciò la sua migrazione, per ragioni non accertate. Da allora chiamati in diversi modi, gli Zingari hanno continuato a viaggiare in lungo e in largo per il mondo, per lo più scacciati, in un lungo e infinito esodo, fino alla più atroce ed insensata barbarie della storia recente dell’uomo, quella dello sterminio nei campi di deportazione Nazisti.

Uno spettacolo appassionante e coinvolgente che intreccia storie, racconti, lasciando ampio spazio alle riflessioni.

L’ingresso è riservato ai soli soci dell’associazione culturale Linea D’Onda. Per accedervi, è indispensabile iscriversi e prenotare all’email info.lineadonda@gmail.com o telefonare al 3381425827.