Undici condanne sono state emesse dal Tribunale di Trani per il crac dell’ex Ospedale Psichiatrico Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, finito in amministrazione straordinaria a fine 2013 a causa di debiti per oltre mezzo miliardo di euro e poi rilevato dalla Universo Salute. Tra le condanne emesse quella a un anno e tre mesi (pena sospesa) per l’ex senatore di Forza Italia, Antonio Azzollini, relativa alla sola accusa di bancarotta semplice; cadute per lui le accuse più gravi, compresa quella di induzione indebita a dare o promettere utilità nei confronti della madre superiore suor Marcella Cesa, ex responsabile legale dell’ente, ora deceduta.

La pena più alta è quella di 7 anni per suor Assunta Puzzello, un tempo a capo della Casa di procura Istituto Ancelle della Divina Provvidenza, considerata la ‘cassaforte’ dell’ente ecclesiastico che gestiva gli ex Ospedali psichiatrici di Bisceglie, Foggia e Potenza. Condannati anche gli ex direttori generali dell’ente, Antonio Albano (5 anni e mezzo), Dario Rizzi (6 anni) e Giuseppe D’Alessandro (3 anni); pene anche per i consulenti Antonio Battiante (6 anni), Rocco di Terlizzi (1 anno e 6 mesi, pena sospesa) e Augusto Toscani (2 anni e 6 mesi); condannati inoltre Adrijana Vasiljevic, originaria di Belgrado e dipendente dell’ente a Foggia (2 anni e 4 mesi), l’amministratore di fatto Angelo Belsito (1 anno, pena sospesa) e il direttore amministrativo della sede di Foggia, Lorenzo Lombardi (8 mesi, pena sospesa). Assolto Arturo Nicola Pansini, revisore contabile. Il collegio ha dichiarato, infine, di non doversi procedere nei confronti di due imputati che, nel corso del processo, sono deceduti. Tra le disposizione della sentenza, anche la condanna per alcuni imputati al risarcimento del danno alla congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza, che gestiva l’ente psichiatrico e si era costituita parte civile con l’amministrazione straordinaria. Per quest’ultima è stata decisa una provvisionale immediatamente esecutiva di mezzo milione di euro. Disposta inoltre la trasmissione degli atti alla Procura di Trani, per il reato di falsa testimonianza, a carco di quattro persone.