Il gip del tribunale di Trani Rossella Volpe ha concesso gli arresti domiciliari a Rocco Di Terlizzi, il commercialista biscegliese finito in carcere mercoledì scorso, così come l’ex direttore generale dell’Ente Dario Rizzi e l’avvocato Antonio Battiante, nell’ambito dell’inchiesta sul crac da 500 milioni di euro della casa di cura della Divina Provvidenza. La decisione è arrivata dopo l’interrogatorio di garanzia svoltosi ieri nel carcere di Trani, durato ben otto ore. Di Terlizzi, 45 anni, consulente contabile della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, difeso dall’avv. Mario Malcangi, nel pomeriggio di oggi è stato sentito nuovamente dal procuratore aggiunto di Trani Francesco Giannella e dal sostituto procuratore Silvia Curione, che conducono l’inchiesta, alla presenza anche di finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Bari. Di Terlizzi, che è accusato di associazione per delinquere e concorso in bancarotta fraudolenta, ha ammesso di aver dato indicazioni sulla stesura del bilancio 2011 della Congregazione, ma ha negato di aver voluto in questo modo falsificare il bilancio stesso. Il professionista è indicato dall’accusa quale uno degli amministratori di fatto della Congregazione a partire dal luglio 2009, circostanza che l’indagato ha contestato. Lunedì prossimo inizieranno gli interrogatori dei sei indagati finiti agli arresti domiciliari, tra i quali ci sono due religiose della Congregazione.