Terminato il periodo biennale durante il quale il Commissario Straordinario, avvocato Bartolomeo Cozzoli, ha svolto il monitoraggio sull’attività di Universo Salute – Opera Don Uva Srl, acquirente dei complessi aziendali della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza in Amministrazione Straordinaria (ai sensi della c.d. Legge Marzano) e sul rispetto degli obblighi contrattuali assunti, il giudizio è positivo. “Ebbene, l’importante lavoro di risanamento svolto nel corso della gestione commissariale dei complessi aziendali della Casa Divina Provvidenza a distanza di 2 anni trova definitiva conferma: l’operazione di salvataggio può pertanto dirsi pienamente riuscita. È la prima volta dopo diversi decenni che l’azienda chiude il proprio bilancio realizzando utili”, afferma Cozzoli.

“Due anni fa, avevamo restituito alla Comunità pugliese e lucana un asset importante della sanità con un bilancio finalmente in pareggio; questo dopo aver recuperato nel 2017, in termini di marginalità, il disastroso risultato operativo che avevamo ereditato dalle precedenti gestioni insolventi, pari ad un rosso di 23 milioni di euro. Nel periodo di amministrazione straordinaria tutte le competenze stipendiali e le forniture dell’Ente sono state puntualmente corrisposte grazie alle razionalizzazioni operate (senza ricadute su personale e qualità dei servizi erogati). L’azione di risanamento nel periodo 2014-2017 è stata infatti svolta salvaguardando il know how professionale dei circa 1500 lavoratori impiegati nei tre siti di Bisceglie, Foggia, e Potenza e mantenendo i livelli occupazionali che sono stati interamente garantiti (unico caso nel panorama nazionale) con l’operazione di cessione finalizzata dal Commissario Straordinario, senza peraltro fare ricorso ad ammortizzatori sociali. Nel biennio post-cessione, Universo Salute – Opera Don Uva, conformemente agli obblighi contrattuali assunti, ha assicurato la continuità aziendale e mantenuto i livelli occupazionali, garantendo ai lavoratori l’impiego nelle proprie strutture, per il periodo 2017-2019.”, prosegue Cozzoli. 

Per il Commissario Straordinario il biennio di monitoraggio post-cessione “si conclude, quindi, con l’evidenza di un’azienda sana e solida dal punto di vista economico, che ha rispettato gli obblighi contrattuali assunti col Commissario Straordinario, che ha avviato programmi di crescita e che finalmente realizza utili d’impresa. La Casa della Divina Provvidenza viene restituita del tutto alla sfera privata, così come era prima dell’intervento dell’amministrazione straordinaria”. L’auspicio finale, conclude Cozzoli, è che “tutti accompagnino l’Opera Don Uva, supportandola ed aiutandola a restare all’interno di un percorso di benessere assistenziale, aziendale e di legittimità”.