Sono stato in silenzio a lungo al fine di non consentire al politicante di turno di strumentalizzare le mie dichiarazioni, tuttavia ritengo opportuno procedere poiché stanco di un atteggiamento inconcludente della pubblica amministrazione cittadina”. Con queste parole esordisce Alessandro Ricchiuti, presidente di Federbalneari Litorale Centro Nord Puglia, in merito alla concessione di alcuni tratti di litoranea balneabile a privati, con la creazione, nello specifico, di quattro spiagge libere con servizi e il recupero di due strutture ad oggi abbandonate da destinare ad attività turistico-ricreative (leggi qui e qui). 

“Era il luglio 2016 quando il comune di Bisceglie emanava un bando finalizzato alla concessione di tratti di spiaggia pubblici con servizi”, continua Ricchiuti, “ed era il 4 luglio 2017 quando una trionfante conferenza stampa parlava di ‘una vera e propria rivoluzione’ con investimenti complessivi per 1,5 milioni di euro e ben 120 posti di lavoro” (leggi qui). Ad oggi l’unico dato certo è rappresentato dall’assenza dell’assegnazione definitiva delle concessioni, da cui solo successivamente scaturiranno tutti i termini per la conferenza di servizi e per ogni tipo di autorizzazione necessaria o permesso a costruire propedeutico alla realizzazione dei progetti di cui sopra”. “Anche nell’ipotesi in cui arrivassero a breve, ormai, per chi vuole fare un investimento serio e strutturale i tempi sarebbero troppo risicati per avviare la stagione balneare senza incorrere in pesanti perdite di esercizio”.

Nell’ambito dell’iter burocratico-amministrativo occorre ricordare che è vi è stato il ricorso, prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, della ditta Mori Srl, seconda classificata per l’affidamento del tratto tratto di spiaggia conosciuto come “La Salata”, aggiudicato alla ditta biscegliese la Salata 2.0 srl. Entrambi i ricorsi sono stati respinti, rispettivamente a maggio 2017 (leggi qui) e settembre 2017 (leggi qui). 

Mi chiedo se sia possibile, che dopo due anni, una classe imprenditoriale, disposta a rischiare capitali propri per trasformare Bisceglie in una realtà turistica, debba ancora attendere le lentezze, le vicissitudini, i ritardi prodotti da quel crogiolo organizzativo della pubblica amministrazione”, incalza  il presidente Federbalneari Litorale Centro Nord Puglia. “Viene naturale chiedersi”, afferma, “a chi siano attribuibili queste responsabilità, chi è il responsabile di un rallentamento evidente del processo di sviluppo turistico che dovrebbe camminare a passo costante nella nostra città, che fa parte di una regione attenzionata dai flussi turistici dei prossimi 10 anni”. “E’ mai possibile che le capacità dei singoli siano frenate da chi non sia in grado di portare a termine le attività amministrative che sono necessarie per una città che può vedere nel turismo una prospettiva di sviluppo concreto? E’ possibile che le metodiche, i ritmi, la capacità di lavorare su più fronti contemporaneamente non siano valori attribuibili alla pubblica amministrazione?”.

“Confrontandomi con i miei legali, in qualità di Presidente di Federbalneari Litorale Centro Nord Puglia”, dichiara Ricchiuti, “ho chiesto di avviare le opportune verifiche affinché siano accertate inerzie e responsabilità, al fine di formalizzare una richiesta di risarcimento economica e morale per quelle imprese che hanno investito tempo, risorse e passione, poiché è doveroso che ognuno faccia con trasparenza e dedizione il proprio lavoro, nel rispetto dei cittadini e della collettività che si rappresenta”. “E’ necessario intervenire, è necessario denunciare, è necessario lottare attraverso l’ausilio della legge contro l’inerzia di chi, privo del senso di responsabilità e probabilmente forte del generale senso di impunità proprio della macchina burocratica, persevera in ritardi del tutto ingiustificati”. “Occorre dare un messaggio meritorio alle nuove generazioni”, conclude Alessandro Ricchiuti, “dove le capacità e il sano spirito di iniziativa vengono premiati e non mortificati dall’incapacità amministrativa. Abbiamo tutti il dovere di non cedere e di esigere un cambio di passo se davvero vogliamo che la nostra città cresca senza inutili zavorre burocratiche”.