Ieri, mercoledì 13 settembre, nel plesso centrale secondo circolo didattico Caputi si è svolta la manifestazione di inizio anno scolastico della classe I A “senza zaino”, un’iniziativa che ha come principale finalità quella di infondere nei piccoli fanciulli uno spirito di autonomia e condivisione, fondamentali, unitamente agli insegnamenti disciplinari, all’accrescimento delle future generazioni.

Presente all’avvio di questa nuova avventura scolastica e del progetto, partito l’anno scorso e giunto al secondo anno dei tre di sperimentazione, oltre a genitori, bambini e corpo insegnanti, anche il sindaco Vittorio Fata che ha parlato di “una intensa collaborazione tra amministrazione comunale e scuola che ha al centro i nostri figli, emblemi del futuro”. Contributo significativo a tale iniziativa oltre a quello del comune, donatore di alcuni arredi, deriva dalla società Exprivia che ha provveduto all’acquisto delle tracolle per i bambini e rappresentata per l’occasione dalla sua responsabile Angela Papparella.

“Siamo orgogliosi di portare avanti la sperimentazione di scuole senza zaino”, riferisce il nuovo dirigente scolastico Giuseppe Tedeschi, “un’ iniziativa che capovolge il modo di fare scuola. Con questa tipologia di progetto le competenze trasversali, come quelle civiche, relazionali, vengono in primo piano, diversamente dal tipo di insegnamento classico dove rimangono solo ed esclusivamente sullo sfondo. In questo modo miriamo a far raggiungere agli alunni quella autonomia, quella capacità di gestione e condivisione necessarie per affrontare il mondo del futuro. Vorremmo coinvolgere in questo progetto più classi e altre scuole della città, in modo tale che questo progetto si rendesse utile a tutti.”

Nella realtà, questo proponimento, ispirato anche a metodi pedagogici e sistemi educativi come quello montessoriano, prevede uno stravolgimento delle aule e del sistema d’insegnamento. Tutto è in condivisione e passa sotto l’attenta organizzazione dei bambini: dalla nomina dei responsabili di classe al planning della settimana, dall’agorà di inizio giornata, dove i bambini, in un piccolo e comodo spazio da loro creato, parlano e discutono delle loro emozioni, al “che facciamo oggi?” “I meriti”, come riferisce la docente referente, Elvira Mastrorilli, “vanno soprattutto ai genitori che hanno dato un enorme contributo, sia economico che fisico, alla realizzazione di tale progetto. Qualche settimana fa alcuni padri erano qui a verniciare i muri, a sistemare il pavimento, tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il loro prezioso apporto. Adesso è il turno dei bambini che da oggi avranno tempo per conoscersi e organizzare il loro spazio scolastico che a gennaio dovranno presentare al pubblico”.