Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore che denuncia l’atto vandalico su un antichissimo menhir presente in Contrada Santa Croce. Il lettore ha scoperto il menhir divelto alla base durante una sessione di trekking con degli amici. Qui di seguito il test con cui il Dottor Ferrucci ha denunciato la sua scoperta:
“L’altro giorno, un gruppo di sensibili e colti amici mi ha chiesto di guidarli in un trekking nell’agro per visionare quella che avevano con curiosità conosciuto in un articolo scientifico come la “Stonehenge di Puglia” e cioè un territorio suggestivo e magico ricompreso proprio in quella campagna biscegliese che ben conosco per i miei trekking e caratterizzata dalla presenza di vari Dolmen, grotte e, udite udite, menhir la cui esistenza molti ignorano ma la cui importanza archeologica, se valorizzata, da sola basterebbe a rilanciare un’ intera comunità in profonda crisi turistica e non solo.
Nonostante il tempo inclemente e la pioggia ci avventuriamo entusiasti in questa passeggiata archeologica e il mio orgoglio campanilistico è messo in crisi solo dalle spontanee considerazioni sullo stato di abbandono del Dolmen di Albarosa, delle impraticabili e chiuse Grotte di Santa Croce, di alcune Masserie lasciandomi per ultima tappa non a caso il celeberrimo Dolmen della Chianca, sito Unesco forse meno deturpato degli altri anche perchè simbolo di Bisceglie.
Il colpo di scena che avevo programmato consisteva nella rivelazione della “zona dei menhir” in Contrada Santa Croce il cui pezzo forte era la “stele con foro” di cui molti studiosi hanno parlato e che lo stesso Professor Aldo Tavolaro paragonò a quello della Contea di Antrim in Inghilterra. Purtroppo, per l’ennesima volta, il mio orgoglio biscegliese ha dovuto far posto allo sgomento ed alla delusione che solo questa città riesce a trasmetterti. Il menhir era stato divelto, spezzato alla sua base, e buttato a terra dove giaceva come un simbolo di assurda ignorante crudeltà.
Io davvero non so quanti possano veramente comprendere l’importanza di questo episodio ma sono certo che basterebbe riflettere che nessun uomo fino ad oggi e dopo migliaia e migliaia di anni ha mostrato un tale livello di ignoranza. Un mese fa quel menhir era ancora al suo posto, a trasmettere quella magia e quelle sensazioni di energia positiva che solo luoghi del cuore come quello di Santa Croce sanno trasmettere agli uomini piu’ sensibili e fortunati per aver avuto qualcuno che insegnasse loro l’importanza ed il valore di pietre che trasmettono la storia, la nostra storia e quindi il significato profondo delle nostre radici e della nostra vita.
Un appello a chi, politico o semplice cittadino di questo sud, ancora troppo incompreso, possa fare qualcosa per ripristinare lo stato di quel luogo e possa consentire ai nostri figli di comprendere che la strada per il ‘vero cambiamento’ è fatta di gesti di ricostruzione e non di distruzione”.