Sono rientrati sabato scorso dalla Finlandia alcuni alunni e docenti della Scuola Secondaria di 1° grado “Riccardo Monterisi” che hanno compiuto dal 4 al 9 maggio una mobilità all’estero nell’ambito del progetto Comenius intitolato “Building Bridges”. Il progetto, iniziato due anni fa in collaborazione con scuole della Germania, Spagna, Regno Unito e Finlandia e giunto ora alla sua fase conclusiva, ha visto le scuole partner coinvolte in varie attività finalizzate alla costruzione di “ponti metaforici” attraverso danza, musica e arte, giochi e sport, per stabilire legami di solidarietà, pace ed amicizia tra le varie culture e nazionalità europee.

La delegazione della scuola Monterisi ha avuto l’opportunità in Finlandia di conoscere la realtà scolastica di questo paese, tra le più apprezzate al mondo per organizzazione e risultati di apprendimento. Gli alunni biscegliesi, inoltre, hanno potuto per alcuni giorni vivere in famiglia e confrontarsi con uno stile di vita molto differente dal nostro. I docenti accompagnatori del gruppo di studenti sono stati la prof. Loredana Bianco, il prof. Mauro Di Pierro e la prof.ssa Lucrezia Di Molfetta, coordinatrice dei progetti Comenius ed Erasmus+.

La scuola media Monterisi è da anni impegnata nell’organizzazione di attività e scambi con scuole europee per consentire ai propri alunni di vivere delle esperienze molto formative attraverso le mobilità all’estero e la conoscenza diretta dei paesi partner, garantendo loro un arricchimento culturale e linguistico. Tali esperienze sono importanti per rafforzare l’autonomia e l’indipendenza degli studenti, stabilire nuove relazioni affettive e culturali tra adolescenti e famiglie di Paesi diversi, promuovendo un reale spirito europeo.

E’ per questo che i progetti europei sono divenuti parte integrante della mission della scuola biscegliese, con grande entusiasmo e partecipazione da parte degli studenti, ma anche delle loro famiglie, che hanno compreso l’importanza dell’opportunità offerta ai propri figli di guardare all’Europa non come un’entità astratta, ma come una comunità di famiglie e ragazzi con cui condividere esperienze per costruire un’autentica identità europea.