Approvato all’unanimità dal Consiglio Provinciale della BAT il provvedimento a tutela dell’olio extravergine d’oliva presentato dal gruppo consiliare Conservatori e Riformisti (Antonia Spina, Raffaele Rutigliano, Benedetto Silvestri Vigilante, Sabino Miccoli e Luigi Antonucci) e condiviso da tutte le forze politiche di maggioranza e minoranza. Il provvedimento è del tutto analogo a quello presentato ed approvato in Consiglio Regionale lo scorso 6 ottobre (leggi qui). Tali provvedimenti nascono per chiedere al Parlamento Europeo di non approvare la norma proposta per consentire contingente tariffario senza dazio unilaterale per altre 35mila tonnellate di olio tunisino da importare in Europa. Sulla vicenda abbiamo anche sentito alcuni imprenditori biscegliesi del settore olivicolo (vedi qui il servizio).

Il provvedimento approvato in Provincia impegna il Presidente Spina ad assumere: “ogni utile e necessaria iniziativa politico-istituzionale nei confronti dei livelli governativi, perché in sede europea sia compiutamente tutelato un prodotto d’eccellenza italiana, simbolo della Puglia e del nostro territorio, particolarmente incidente sull’economia degli agricoltori e non si dia corso alla proposta tesa a consentire l’accesso supplementare di 35 mila tonnellate di olio d’oliva tunisino”. Il Presidente della BAT ha così commentato l’approvazione dell’ordine del giorno: “Il tema è troppo importante per i risvolti a carico dei nostri produttori agricoli. Anche su questo argomento tutto il Consiglio Provinciale ha confermato grande senso di responsabilità e condivisione. Olio e ulivo sono elementi basilari per il nostro territorio, sotto il profilo produttivo ma anche ambientale e socio-culturale. Qualità organolettiche e garanzia di corretti processi estrattivi sono caratteristiche riconosciute per il nostro olio. Per altri versi, l’ulivo è pianta tutelata e sottoposta a vincoli dall’ordinamento comunitario. Per tali ragioni – ha concluso Spina – non possiamo accettare scelte europee che hanno effetti inflattivi sul mercato. Per non parlare dei problemi legati alla tracciabilità dei prodotti e, quindi, della vera origine e sicura composizione dell’olio extravergine commercializzato che, oltre a danneggiare un settore difficile come è quello agricolo, danneggia fortemente l’ignaro consumatore”.