Una collaborazione durata ben sette anni, quella tra il liceo di Bisceglie “Leonardo Da Vinci” (rappresentato dalla docente Luciana Antifora) e il “Katharina Stift” di Stoccarda (la cui referente è Bianca Schich), che ha portato alla realizzazione della prima impresa scolastica italo-tedesca. Pochi giorni fa, infatti, è nata una vera e propria azienda formata da studenti del liceo linguistico (classe IV A) e del ginnasio tedesco; il nome dato all’impresa, “Kaleò“, combina le prime lettere di “Katharina Stift” e quelle di “Leonardo Da Vinci”, a sancire la solida unione tra i due istituti di istruzione superiore.

Il progetto, fortemente voluto dal preside del “Da Vinci” Cristoforo Modugno, ha coinvolto per diversi mesi numerosi esperti del settore, impegnati – insieme agli alunni – a dare identità e concretezza all’impresa. Il team di collaboratori ha visto la partecipazione del signor F. Monti, il quale si è occupato del nome, del marchio e dell’aspetto grafico del logo. Donatella Antifora, referente del Frantoio Simone, ha invece collaborato coi ragazzi nella scelta del prodotto, che è ricaduta su alcuni prodotti tipici della tradizione pugliese: taralli ed olio d’oliva.

Il primo incarico della neonata azienda sarà quello di rappresentare la Puglia in Germania. A Stoccarda, infatti, si festeggerà tra una settimana (il 19 febbraio) il 200° anniversario della fondazione del “Katharina Stift”; il “Da Vinci” parteciperà ai festeggiamenti portando nel Baden-Wurttemberg uno stand che proporrà ai visitatori i succitati alimenti.

“In Germania”, si legge nella nota stampa del Liceo, “le aziende scolastiche sono una consuetudine, esistono concorsi  ai quali esse partecipano e vincono il capitale finanziato dal Land, dallo stato o da privati, capitale che reinvestiranno nella loro azienda o in una nuova idea imprenditoriale. L’azienda di alunni viene tutelata  da leggi precise e, se non vi è un profitto superiore ai 1900 euro,  non è tenuta a versare le tasse allo stato. In Italia tutto ciò non è ancora  possibile, nel senso che in una scuola non è possibile che nasca un’azienda vera e propria! Così le alunne italiane collaboreranno ad una azienda italo-tedesca nata in Germania e costituita da alunne italiane e alunni tedeschi”.