Assolto del tutto dal reato continuato e in concorso di ”minaccia a un inferiore per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri”, giunge il responso sulla legittimità dell’azione di comando del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, il biscegliese Pasquale Preziosa. L’accusa lo ha colto tre anni fa, a pochi mesi dal congedo. “Due gradi di giudizio hanno ricertificato la mia etica: il fatto non sussiste. Non sussiste il fatto perché non c’era“, spiega il generale nel corso di un’intervista sul sito cybernaua.it, “Se non c’era il fatto, perché abbiamo perso quasi quattro anni alla ricerca del nulla? Perché è stato avviato tutto il carrozzone processuale?”.

“È giunta una lettera anonima”, spiega Preziosa, “e, come previsto dalle direttive della procura e come fatto per tutte le altre anonime, è stata mandata in procura militare. Come risposta, invece che ricevere l’aiuto istituzionale per capire chi volesse far del male all’Aeronautica, ho ricevuto un avviso di garanzia portato, se non ricordo male, da un sottufficiale: ero abituato ad altri livelli di “creanza”. Quando ho letto il capo di imputazione non l’ho compreso, qualcuno mi diceva che era tecnicamente sbagliato. Ho pensato inizialmente a un madornale errore giudiziario: bene, sono passati tre anni e mezzo per far emergere l’errore“.

Sette udienze dibattimentali sono state portate avanti per smentire la tesi, avanzata dai pubblici ministeri Marco De Paolis e Antonella Masala, secondo la quale Preziosa avrebbe tentato di intralciare la carriera del generale Carlo Magrassi facendo leva su presunti problemi cardiologici. Il generale Magrassi aveva problemi di cuore; è stato operato nel 1997 alla valvola mitralica dopo un prolasso; ma Domenico Abbenante, direttore dell’Istituto di medicina Aerospaziale, gli concesse l’idoneità al volo. “Il generale Magrassi è stato rioperato nel maggio/giugno 2016, in seguito ad un collasso, per un grave malfunzionamento del cuore”, risponde Preziosa, “Fu Domenico Abbenante l’allora responsabile dell’Istituto di Medicina Aerospaziale di Roma (Imas), a informarmi a gennaio 2015, anche per iscritto con un sms, circa le condizioni di non idoneità del Magrassi, anche se poi nei giudizi medico legali ufficiali riportava invece la idoneità. Addirittura, nel documento del febbraio 2015 la idoneità fu concessa per 12 mesi invece dei 6 previsti per legge (Violazione della legge), in un controllo successivo furono rilevati ulteriori 47 documenti con la stessa anomalia per altro personale: l’Imas, secondo me, non stava rispettando la normativa dei sei mesi. La non chiarezza del comportamento dell’ufficiale e il non rispetto delle leggi mi convinsero a nominare il suo sostituto, già in attesa da un anno e mezzo, a subentrare al dottor Abbenante, che fu mandato alla posizione superiore già assegnatagli da Smd dal settembre 2014. L’Aeronautica e quindi il suo capo che impersona il datore di lavoro sono i primi responsabili di qualsiasi evento o incidente. Il datore di lavoro deve prendere tutte le precauzioni per abbassare il rischio di incidenti di volo, tra tutte le azioni da porre in essere ve ne sono due prioritarie: il velivolo deve essere efficiente e propriamente mantenuto; il pilota deve essere idoneo mentalmente, fisicamente, addestrato e allenato sulla specifica macchina. Qualsiasi deviazione da questi principi aumenta il rischio di incidenti anche catastrofici per il Paese“. “Ho fatto dell’etica l’insegnamento per tutti gli uomini e le donne dell’Aeronautica“, sottolinea nell’intervista il generale. “C’erano sicuramente individui interessati a spargere zizzania sull’Aeronautica, sui voli di stato per esempio, con la tecnica degli specchietti per colpire di riflesso l’obiettivo della zizzania”.

“Ho continuato la mia normale vita in questi anni”, aggiunge il generale, “all’Università per l’insegnamento, in giro per il mondo. Ho dato tutti gli atti all’avvocato che ha operato in piena autonomia; non ha voluto alcun apporto di pensiero da parte mia: avendo capito il gioco, ha consigliato di mandare in onda il processo in diretta su Radio Radicale; è stato un successo, il personale ha capito subito il livello della discussione. La giustizia sarà compiuta quando gli autori dei misfatti saranno scoperti e puniti, non ci vorrà molto. Si apriranno ancora molti altri scenari, basta saper aspettare“.

Sul suo nome circolato come sostituto di Roberto Battiston alla guida dell’Agenzia spaziale italiana, poi invece commissariata, Preziosa risponde: “Ringrazio il ministro Bussetti, che non conoscevo, di avermi convocato a Roma (non vivo a Roma) per cercare di risolvere il problema della presidenza dell’Asi che ricordiamo essere una costola dell’Aeronautica. Il breve periodo mancante alla fine dell’anno ha suggerito il commissariamento dell’Agenzia e la riproposizione della commissione per la selezione del nuovo presidente alla scadenza del commissariamento”.

Fonte foto: formiche.net