È stata presentata nella mattinata di mercoledì 15 novembre la legge regionale contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere promossa dal governatore Michele Emiliano, che ne aveva già anticipato la stesura prima dell’estate, assieme al compianto assessore alle pari opportunità Salvatore Negro, scomparso prematuramente nella giornata di martedì. Il testo della legge, approvato all’unanimità dalla giunta e sottoposto ora al vaglio del consiglio regionale, è stato realizzato in collaborazione con le organizzazioni Lgbti e i giuristi della Rete Lenford, con il coordinamento di Titti De Simone, consigliera del presidente per l’attuazione del programma.

Alla presentazione, svoltasi nella sala della presidenza della Regione Puglia a Bari, erano presenti i vertici regionali dell’Arcigay, accompagnati dai singoli comitati delle sei province, tra i quali l’Arcigay Bat “Le mine vaganti”, associazione presieduta dal biscegliese Luciano Lopopolo. Presente anche il presidente nazionale Arcigay, Gabriele Piazzoni. In un comunicato firmato proprio dal comitato pugliese, la rappresentanza regionale della storica associazione per la difesa dei diritti della comunità Lgbti ha applaudito alla promessa mantenuta da parte di Emiliano: “Accogliamo con grande favore l’iniziativa della giunta del disegno di legge – hanno dichiarato i responsabili – Un testo innovativo realizzato in mancanza di uno strumento legislativo nazionale: ricordiamo che giace in fondo ai cassetti di Palazzo Madama la legge contro l’omofobia, approvata dalla Camera il 19 settembre del 2013, trasmessa subito dopo al Senato e, da quel momento, sprofondata nel nulla, insabbiata da una valanga di emendamenti”.

Le nuove direttive prevedono l’attuazione di specifiche politiche per lavoro, formazione e riqualificazione professionale, l’introduzione di attività di formazione e aggiornamento per genitori, insegnanti e personale scolastico, il sostegno degli studenti in ambito scolastico e universitario, e la diffusione di eventi che mirino ad alimentare la cultura dell’integrazione a scapito di quella della discriminazione. Tra le altre iniziative previste dalla nuova legge, vi saranno anche nuovi interventi nei settori socio-assistenziale e socio-sanitario per informare, consigliare e sostenere sia le persone Lgbti sia le famiglie nonché, naturalmente, le vittime di discriminazione o di violenza attraverso i servizi sociali. Prevista, inoltre, anche l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulle discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, uno strumento che servirà a raccogliere, elaborare ed analizzare i dati forniti da tutti i soggetti che operano nel settore.

“L’iniziativa della giunta regionale ha lo scopo di colmare un vuoto legislativo gravissimo alla luce della situazione sociale preoccupante che tocca tutti i livelli territoriali – hanno rimarcato i referenti Arcigay Puglia – La violenza fisica, la discriminazione, l’uso di un linguaggio caratterizzato dall’odio, diffuso in rete e di cui spesso sono vittime gli e le adolescenti, rappresentano segnali allarmanti di cui bisogna tenere conto e contro cui bisogna reagire. L’invisibilità verso cui sono portate a rifugiarsi le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender e intersex è un pericoloso fattore predittivo della volontà di far scomparire dalla scena pubblica, e quindi politica, le istanze della comunità Lgbti”.

“Per questo, a partire da oggi, l’intera comunità sarà chiamata in causa a sostegno di questa proposta – hanno poi concluso nel loro comunicato – al fine di provare ad operare un allargamento del fronte politico potenzialmente concorde sul testo, ma anche allo scopo di migliorarlo, laddove possibile, e cominciare a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grande possibilità, legata al fronte educativo, che può essere aperta”.