L’occhio non è quello esperto di un fotografo professionista, ma di chi ne ha viste e vissute tante. È quello di un migrante, che, attraverso l’obbiettivo, ha riaffermato la sua presenza al mondo. Paure e speranze si mostrano agli sguardi di quanti hanno preso parte, ieri sera al monastero di Santa Croce, alla presentazione della mostra di istantanee amatoriali “Day off”, realizzate dagli ospiti della Comunità Oasi2, in occasione della “Giornata mondiale del Rifugiato”.

I volti entusiasti e orgogliosi degli autori degli scatti rappresentano già un ottimo risultato per la comunità guidata da Gianpietro Losapio, il quale ha riconosciuto che, per Oasi2, è un “fatto naturale” dare accoglienza e lavorare per dare a ciascuno dei suoi ospiti un’opportunità, un’occasione di vivere un futuro migliore. Ed è così che, attraverso una macchina usa e getta, i ragazzi hanno avuto un obbiettivo e un obiettivo: il diritto a essere sé stessi e a esprimersi.

Durante la presentazione ha preso parola anche Valeria Sallustio, responsabile Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) Bisceglie – Trani, i cui operatori, insieme a quelli del Cas (Centro di Accoglienza Straordinaria) hanno curato la mostra. “Quando arrivano in Italia, questi ragazzi fanno molta difficoltà a esprimersi, perciò la nostra idea è stata quella di fornirli altri strumenti. E quale strumento migliore delle immagini?”, ha affermato la responsabile, sorpresa per il fatto che, il percorso per immagini compiuto dai ragazzi, che si sono recati anche alla World Press Photo a Bari, abbia inoltre stimolato il loro linguaggio.

Un percorso che i ragazzi, ospiti di Villa San Giuseppe, hanno intrapreso con il fotografo Aldo Di Tommaso, che si è detto piacevolmente colpito dall’esperienza vissuta coi ragazzi, pronti ad assimilare e a mettersi alla prova, come hanno fatto Lamin Jammeh, proveniente dal Gambia, e Mohamed Yusuf, somalo, autori di alcuni degli scatti esposti alla mostra, felici per aver avuto l’opportunità di raccontare il loro mondo coi loro occhi, in una giornata per loro particolare, la Giornata Mondiale del Rifugiato, appunto.

Ai microfoni di Bisceglie24, quindi, Gianpietro Losapio e Aldo Di Tommaso hanno voluto raccontare come è nato l’evento e quanto ha significato per i ragazzi coinvolti.

Uno di loro ci lascia questa traccia:

“Per il mondo non ci sono stranieri, tu puoi essere straniero per un sistema o una società ma per il mondo non ci sono stranieri. Tu anche sei straniero, tu sei straniero al mio passato ma se pensiamo alla famiglia umana non siamo stranieri, nessuno è straniero al mondo, ovunque c’è speranza”.