Un’altra voce si aggiunge al coro dei no alla condotta sottomarina da realizzarsi in zona Torre Calderina. Questa volta a schierarsi per la non realizzazione del progetto è il comitato biscegliese di “Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori”. Il gruppo prende spunto per analizzare la situazione dalle dichiarazioni dello scorso novembre del sindaco Spina riguardanti proprio il progetto della condotta: “Avevamo due scelte: o utilizzare subito gli 8 milioni di euro (…) oppure restituire i soldi e lasciare che le acque sporche restassero sulla spiaggia. Resta fermo il fatto che, se riusciamo ad inserirci nel circuito regionale per il finanziamento degli impianti di depurazione delle acque reflue, sono disposto a rinunciare a tutto”. “Salviamo il paesaggio” non ha dubbi sul da farsi ed invita il comune di Bisceglie, la regione Puglia e l’Acquedotto pugliese a riconsiderare il programma di realizzazione della condotta sottomarina prevista presso “Torre Calderina”, località destinata a diventare “Area marina protetta”. Per il comitato le motivazioni alla base del no al progetto sono le seguenti:

“1. i depuratori di Bisceglie, Corato, Molfetta e Ruvo/Terlizzi continuano a non funzionare regolarmente e sono stati posti sotto sequestro (con facoltà d’uso) dalla magistratura;

2. prima di considerare l’ipotesi di una condotta idrica sottomarina, bisogna far funzionare bene i depuratori, altrimenti la condotta servirà solo a riversare in mare, 2 km al largo ed in un unico punto di emissione, molte tonnellate giornaliere di reflui, oggi non adeguatamente depurati e diluiti lungo 30 km di suolo e 4 km di costa;

3. in caso di difficoltà tecniche nella manutenzione delle elettropompe (non improbabili, considerate le grandi dimensioni dell’opera) i suddetti reflui si riverserebbero, in un unico punto, sulla spiaggia;

4. la condotta sottomarina non consentirebbe di usare le acque depurate per le necessità dell’agricoltura locale;

5. i canali provenienti dalle città dell’interno avrebbero un forte impatto ambientale sui suoli agricoli di Bisceglie e non consentirebbero ai cittadini di eseguire un monitoraggio diretto della qualità delle acque riversate in mare;

6. la condotta sottomarina danneggerebbe ulteriormente il posidonieto che popola i fondali di “Torre Calderina”, e che protegge dal moto ondoso la roccia su cui si erge la stessa torre”.

Per “Salviamo il paesaggio” la soluzione per salvaguardare l’ambiente non è quindi quella della costruzione condotta che è considerata uno spreco di denaro pubblico. Il gruppo di cittadini invita a destinare le risorse pubbliche per “le opere davvero necessarie per la tutela e la promozione dell’ambiente, dell’agricoltura e del turismo”