Nel periodo invernale a partire dal 7 gennaio, il castello svevo-angioino sarà aperto dal martedì al venerdì dalle 10 alle 12, il sabato dalle 10 alle 13 e nel pomeriggio il sabato e la domenica dalle 17 alle 20. A renderlo noto è il sindaco, Francesco Spina, che ha risposto anche ad alcune critiche dei giorni scorsi sulla chiusura del maniero dopo l’inaugurazione del 28 dicembre (leggi qui).

“Le chiacchiere dei giorni scorsi vengono smentite, come sempre, dagli atti amministrativi del Comune, che il 22 dicembre 2015, dunque prima della cerimonia di inaugurazione, ha sottoscritto la convenzione che disciplina la gestione delle aperture e un piano triennale di attività con il presidente di ‘ZonaEffe’, il Centro di Educazione Ambientale di Bisceglie”, ha commentato il primo cittadino.

“Le attività di fruizione correlate al progetto di recupero del castello, si sviluppano intorno a cinque azioni tematiche che intercettano i filoni della riscoperta dei valori del lavoro del mondo agricolo e delle sue produzioni, dell’educazione alimentare e della conoscenza di antichi mestieri, dell’architettura rurale, declinandoli, ovviamente, in relazione al contesto che l’immobile recuperato richiede”, si apprende dal comunicato di Spina. Particolarmente interessante, tra le attività, “La Biblioteca Vivente della Ruralità”, una vera e propria biblioteca con lettori, bibliotecari e un catalogo di titoli. “I libri saranno persone in carne e ossa che si metteranno a disposizione dei lettori per raccontare la propria vita”, spiega il sindaco. “Le storie intercetteranno il tema della ruralità scandagliando testimonianze di epoche remote e attuali, spaziando dalla condizione dei lavoratori a quella della donna (nel lavoro, nella famiglia, nella società), alle condizioni di vita nel borgo antico (di ieri e di oggi), alla difficoltà di essere figli, compagni, mogli, al mondo della scuola, delle botteghe artigiane, del piccolo commercio. Il catalogo della ‘Biblioteca Vivente della Ruralità’ sarà composto da uomini e donne, volontari, di ogni età che rappresentano realtà comuni connesse al territorio e alla città”.

“Le azioni tematiche saranno proposte sotto forma di percorsi didattici, laboratori esperienziali, workshop formativi, servizi innovativi, processi partecipativi e, ovviamente, eventi culturali rivolti principalmente ad alunni e studenti di ogni ordine e grado”, anticipa ancora Spina. “Famiglie, persone anziane attive ma a rischio di isolamento sociale, detentori di storie, esperienze e conoscenze da salvare e trasmettere, semplici cittadini, appassionati e liberi pensatori saranno protagonisti attivi di una serie di iniziative che mirano a riposizionale il castello nell’immaginario della città, trasformandolo nel fulcro di un nuovo modo di intendere la fruizione dei beni pubblici”.

“In parallelo all’avvio delle attività descritte, prenderanno le mosse le azioni del progetto vincitore del Bando ‘Giovani per la valorizzazione dei beni pubblici’, promosso dalla Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del quale l’associazione ZonaEffe è proponente, che sarà attivato con il partenariato attivo del Comune di Bisceglie, della Pro Loco Unpli Bisceglie e delle associazioni di promozione sociale ‘Gli Archi’ e ‘Lan’: porterà al completamento degli interventi di recupero delle torri (accessibili solo dall’esterno delle mura e pertanto senza implicazioni in termini di fruibilità del bene)”, conclude Spina. “Il calendario delle attività previste dal progetto di fruizione verrà reso disponibile appena ultimato”.

Nell’attesa, il primo appuntamento è fissato per l’8 gennaio 2016 quando, alle ore 19, direttamente dall’asteroide B-612, sbarcherà al Castello di Bisceglie “U Prengepine”, di e con Vito Signorile, libera traduzione in dialetto barese del classico di Antoine de Saint- Exupéry.

Per informazioni e esigenze particolari i visitatori potranno rivolgersi allo sportello Iat in via Tupputi, tel.080 3968554 o scrivere a info@zonaeffe.it.