Con provvedimento del 27 ottobre, il Coni ha comunicato che 4 ciclisti sono risultati positivi al controllo antidoping. Fra questi, vi è anche l’atleta biscegliese Paolo Tedone, 25 anni, della “Polisportiva Cavallaro” (tesserato Fci). È risultato positivo al “16 Beta Idrossi Stanzololo” a seguito di un controllo effettuato da Nado Italia il 9 ottobre a Gallipoli, al termine della gara ciclistica di ciclocross “CX Salento – Trofeo dei 3 Mari”. 

La Prima Sezione del Tribunale Nazionale Antidoping ha provveduto a sospendere i 4 ciclisti in via cautelare, accogliendo le istanze proposte dall’Ufficio di Procura Antidoping.

L’atleta, contattato da Bisceglie24, ha risposto di non poter rilasciare dichiarazioni prima di affrontare l’iter previsto dalla giustizia sportiva nelle sedi opportune. Il ciclista biscegliese, infatti, assistito dal suo legale, dovrà chiarire la vicenda dinanzi alla procura federale. Seguiranno le indagini e le decisioni ufficiali del Coni sul caso.

Stando a quanto trapela, pare che il giovane abbia assunto la sostanza per altri scopi, in buona fede, senza l’intento di barare nelle gare e quindi vincere ingannando le regole dello sport. Un errore, in pratica, dovuto all’inconsapevolezza che la sostanza fosse dopante.

È ufficiale, invece, la posizione della “Polisportiva Cavallaro”, che ha dichiarato la sua totale estraneità alla vicenda. “Non sapevamo che il nostro atleta stesse assumendo quella sostanza”, ha chiarito Sabino Piccolo, addetto stampa della società ciclistica biscegliese. “Siamo stati messi subito al corrente della situazione dall’atleta stesso appena gli è stata notificata dal Coni. Se ha sbagliato ne pagherà le conseguenze. Attendiamo gli sviluppi della giustizia sportiva e valuteremo. Mi preme però sottolineare che la nostra società in 25 anni è sempre stata limpida e cristallina, credendo nei valori dello sport sano e corretto. Promuoviamo l’attività sportiva perché crediamo nei benefici che ha, prima di tutto, sotto il profilo sociale, poi fisico e, solo in ultima analisi, agonistico. Se arrivano buoni risultati nelle gare”, ha sottolineato Piccolo, “che ben venga, ma non è il nostro obiettivo prioritario. Crediamo, e l’abbiamo dimostrato negli anni, che la crescita umana della persona, con valori e principi sani, sia più importante dei risultati sportivi”.