Il Bisceglie ha smarrito la retta via! L’illusorio 3-0 sul Grottaglie, seguito alla batosta rimediata a Potenza, aveva ridato fiato ai propositi di rinascita dei nerazzurri che, invece, hanno perso a Manfredonia e, dopo la sosta, non sono andati oltre il pareggio col Taranto.

Se il big match con gli ionici era considerato un test attendibile sullo stato di salute della squadra di De Luca, l’esito non induce all’ottimismo. La sindrome che ha colpito Zotti e soci da un paio di mesi a questa parte non è ancora superata e chissà se lo sarà mai. La sfida del Ventura tra Bisceglie e Taranto, terze in classifica (insieme al Brindisi), alla vigilia era considerata l’ideale trampolino per il rilancio dopo la prolungata fase di appannamento. Il ritorno del presidente Canonico (assente da oltre un mese) al capezzale della squadra, aveva rasserenato l’ambiente, preoccupato dall’umore contrario del patron nerazzurro. Ma, nonostante le premesse incoraggianti, si è assistito a un match in cui ha prevalso la paura di perdere più che la voglia di vincere. Lo 0-0 finale, pertanto, è stato una logica conseguenza di una partita che poteva essere sbloccata solo da un episodio. Intorno al 30’ della ripresa, l’arbitro ha negato, inspiegabilmente, un rigore ai nerazzurri per uno spintone subìto da Presicce che, invece, è stato ammonito per simulazione. Poteva essere l’occasione propizia per imprimere la svolta, ma quando spira il vento contrario non c’è verso di rimettersi in rotta. La contemporanea vittoria del Potenza allunga a otto punti la distanza dal secondo posto, massimo obiettivo ancora raggiungibile. Tuttavia, il Bisceglie attuale non sembra in grado di invertire il trend e rischia, piuttosto, di scivolare fuori dalla zona playoff. Breve inciso sugli spalti (quasi) deserti del Ventura. Se per una partita di cartello come Bisceglie-Taranto ci sono poco più che 500 spettatori, c’è da porsi seri interrogativi sul reale interesse per il calcio a queste dimensioni.

Un capitolo a parte merita la situazione societaria. Nei giorni scorsi si erano diffusi rumors su un repentino passaggio di mano del sodalizio stellato ad una cordata di imprenditori forestieri rappresentati dall’ex presidente Mimmo Galantino. Il presidente Canonico ha confermato il contatto e si è detto “disponibile a cedere il Bisceglie, se si verificassero le condizioni, a chi fosse disposto a proseguire seriamente il progetto”. Trascorso qualche giorno senza ulteriori novità, nelle ultime ore lo stesso commercialista biscegliese, contattato direttamente, ha comunicato l’intenzione degli imprenditori da lui rappresentati “di non proseguire la trattativa” senza motivarne la decisione. In sintesi, va registrata la disponibilità di Nicola Canonico a passare la mano ma, al momento, offerte concrete non ne ha ricevute, solo una manifestazione d’interesse. Difficile che succeda qualcosa sino al termine della stagione, l’impressione, comunque, è che il rapporto tra Canonico e il Bisceglie Calcio sia prossimo al capolinea.